Nuovo flagship hotel Gruppo UNA

Nuovo flagship hotel Gruppo UNA

Sarà inaugurata a maggio la nuova struttura che nella zona di Porta Nuova, quindi nel pieno centro della verticalità milanese, porta la firma di Gruppo UNA; urban hotel, destinazione gourmet, indirizzo per un drink, luogo di business e hub innovativo per eventi di successo. Milano Verticale | UNA Esperienze andrà ad impreziosire il panorama ricettivo milanese e rivoluzionerà il concetto stesso di hotel grazie ad un mix unico di eclettismo e contemporaneità. Una poliedricità che si esplicita già nella campagna di lancio Vertical Gaze, ideata e sviluppata in collaborazione con la content agency Beyond The Line che ha scelto il noto fotografo Stefano Guindani per presentare e celebrare le “menti verticali”, quelle personalità che grazie al loro talento, alle idee innovative e alla passione ogni giorno rendono grande Milano, facendo della città una straordinaria eccellenza internazionale. Oltre al celebre fotografo, le personalità coinvolte sono figure del calibro di Enrico Bartolini, Gian Maurizio Fercioni, Giò Marconi ed Elena Salmistraro.

Se sono le persone a fare la natura e la più intima essenza delle città, nel capoluogo lombardo esiste una folta e trasversale community di persone dalla forte carica ispirazionale, esse sono la più evoluta manifestazione di diverse discipline, accumunate da un’attitudine comune che punta su intelligenza, apertura mentale, curiosità, contaminazione, e rappresentano il vero e proprio motore di Milano. La similitudine con Milano Verticale | UNA Esperienze è presto fatta visto che la struttura di Gruppo UNA punta alla più alta eccellenza in termini di servizi e accoglienza e fonda la propria essenza su prospettive complesse proiettate verso l’alto. Una “Vertical Attitude” che, a partire dalla sua apertura, prevista per i primi di maggio, renderà il flagship hotel meneghino la più alta espressione in fatto di soggiorni, eventi, offerta gastronomica.

Essenza, contemporaneità, tradizione, contaminazione ed eclettismo: sono queste le parole chiave che richiamano la verticalità degli ambassador di Milano Verticale | UNA Esperienze, scrigno di un nuovo concetto di ospitalità che affonda le sue radici nella più autentica tradizione milanese e si lascia contaminare dai tratti moderni del capoluogo lombardo, in un mix fatto di design, cultura, enogastronomia e creatività portati ai massimi livelli. 

Sono cinque le eclettiche personalità coinvolte nel progetto “Vertical Gaze”, primo fra tutti lo stesso Stefano Guidani che ne è autore. Il fotografo, annoverato tra i più importanti e celebri professionisti dietro la macchina fotografica, fonda la sua agenzia nel 1998 e da lì il percorso verso il successo, che lo porterà ad immortalare celebrities e lavorare per aziende della moda e del lusso, è inarrestabile. Verticale per lui è “la ricerca della bellezza, è cercare di fare sempre qualcosa in più”. Enrico Bartolini, che insieme a Franco Aliberti firma l’offerta ristorativa dell’hotel, rientra tra le menti verticali e il motivo è chiaro: l’intuizione, la creatività, la serietà, l’ambizione e, soprattutto, la passione e l’amore per il suo lavoro lo hanno portato all’apice di quella verticalità che per lui è soprattutto attenzione al dettaglio. Espressione dell’autentica milanesità è Gian Maurizio Fercioni, figura cult del famoso quartiere di Brera, dove nel 1974 aprì il primo negozio di tattoo della città: ancora oggi disegna a mano libera per diverse ore al giorno e identifica la verticalità come “un atteggiamento che ti permette di spaziare con la mente”. Profondamente legato a Milano è anche Giò Marconi che ha fatto della contaminazione il suo mantra fin dalla nascita di Studio Marconi 17, spazio laboratorio sperimentale per giovani artisti, critici e operatori culturali che diresse fino al 1990, prima di aprire la sua galleria. Tra le “Vertical Minds” spicca la giovane Elena Salmistraro, fashion e product designer milanese, orgogliosamente donna, determinata e iper creativa. La sua idea di verticalità – “un’attitudine fanciullesca che mi spinge a sperimentare ed essere coraggiosa”, ben si esprime nel suo lavoro dove è prioritaria la ricerca del linguaggio espressivo dell’oggetto che punta a fascinare le persone evocando emozioni.

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