L’albergo diffuso a Campello sul Clitunno

L’albergo diffuso a Campello sul Clitunno

Fuori dalle rotte delle masse per riscoprire luoghi segreti e risvegliare i sensi, lasciando un segno dentro se stessi, prima ancora che lungo la strada: dirigendosi verso il Relais Borgo Campello, a Campello sul Clitunno (PG), si sente quasi il dovere di mascherare le proprie tracce, come se questo gioiello celato all’interno di un borgo arroccato sulle colline dell’Umbria fosse comparso per magia, in concomitanza con una misteriosa ed eccezionale coincidenza di eventi. È forse stata la stessa sensazione che Vincenzo e Daniela Naschi hanno in qualche modo dovuto combattere e sostituire con il giusto rispetto quando, dando ascolto a un vecchio sogno, si sono decisi ad abbandonare la loro precedente vita per recuperare quello che, nel 1997, il terremoto aveva ridotto a un blocco di ruderi sopra le fonti del Clitunno e che oggi è una struttura diffusa formata da un gruppo di case cinto da mura trecentesche.

 Dormire (bene) nella storia

L’impressione è che ci sia voluta una straordinaria dose di fantasia per immaginare e poi creare un’esperienza autentica di bellezza, capace di integrare funzionalità e comfort moderni in un viaggio fuori dal tempo o, meglio, in quel tempo antico incarnato dal Castello e dal Monastero che costituiscono il cuore di Campello Alto, a pochi chilometri da Spoleto e dalle principali città d’arte umbre ma ad anni luce dal turismo dei grandi numeri. La vocazione all’ospitalità di un luogo che accoglieva i pellegrini in cammino sulla Via Francigena si rinnova nella forma di un rifugio che eredita e reinventa il concetto di pace e di relax, coniugandolo al piacere intramontabile di panorami infiniti.

Sugli originali ambienti medievali si innesta il tocco minimalista di spazi concepiti nel segno della sicurezza e di un benessere che passa anche attraverso la scelta di utilizzare letti e materassi ‘Coco-Mat’, interamente riciclabili ed emblema del vero riposo, assicurato grazie all’uso di materiali esclusivamente naturali intrisi dell’energia del sole. Dalle suite ricavate nella torre o nel granaio alle camere singole che evocano l’esigenza di riflessione e solitudine delle antiche celle, fino alle stanze un tempo abitate dall’Abate e dal Priore e agli appartamenti affacciati sulla valle, le plurisecolari travi dei soffitti, i pavimenti in cotto antico, i grandi camini, i mobili e i tessuti artistici di Montefalco raccontano la storia gloriosa dell’imponente maniero costruito nel 921 da Rovero di Champeaux, barone di Borgogna, e quella dei due conventi uniti nel 1604.

 Le cucine del Castello

È un’esperienza inusuale e alternativa che riconcilia con la natura e con l’essere, dove un ruolo non secondario viene ricoperto dal piacere della tavola, qui ricontestualizzato nella forma di un percorso sensoriale tra sapori e ricette del territorio rivisitate in chiave gourmet. Se il panorama rimane il piatto forte, la colazione con dolci fatti in casa e altre gioie del palato introduce all’universo enogastronomico del ristorante Sapori nel Borgo, che dà forma a una filosofia slow, incentrata sulla combinazione di estro e semplicità. La cottura lenta a basse temperature è uno dei segreti che permettono alla Chef Rosy di ottenere una sintesi di qualità e gusto a partire da cibi genuini e materie prime di stagione e di qualità, nel rispetto di intolleranze ed esigenze personali.

 Un benessere privato

Agli eccessi dei sovradimensionati tempi del wellness, Borgo Campiello contrappone la ricerca dell’intimità di una Private Spa – prenotabile per 1 ora e 30 minuti al prezzo di 30 euro a persona a ingresso – custodita come una gioia dalle mura del Castello. L’esigenza di ripensare l’idea di benessere come momento di riappropriazione di un ritmo e di una consapevolezza che non possono che essere esclusivi ha dato vita a un luogo riservato, dove le luci e gli arredi contemporanei reiventano le pietre originali della struttura. In questo angolo separato dal resto del mondo, la mente e il corpo riconquistano l’equilibrio immergendo le tensioni nella piscina con idromassaggio e lama d’acqua, sciogliendo i nervi nella sauna e lasciandosi scivolare addosso le preoccupazioni sotto il getto della doccia con cromoterapia. Se questo non bastasse, massaggi e trattamenti, disponibili su prenotazione, contribuiscono con il loro approccio olistico a eliminare lo stress residuo di una quotidianità che qui è solo un lontano ricordo.

 Dai corsi di cucina alla caccia al tartufo

In questo universo che galleggia al di sopra del presente, è possibile programmare escursioni verso pievi, borghi come Campello sul Clitunno – famoso anche per il suo olio extravergine d’oliva – e città d’arte quali Spoleto, Assisi, Norcia o Perugia, decidere di avventurarsi alla scoperta della natura con rigeneranti camminate nel verde, ma anche partecipare a esperienze fuori dall’ordinario sul posto o nei suoi immediati dintorni.

Chef per un giorno propone ad esempio un corso all’interno della cucina del ristorante, dove familiarizzare con la tradizione umbra e apprendere in 4 ore di lezione le basi per confezionare pasta fatta in casa, dolci e piatti tipici.

A chi ama la natura e la sensazione di riconquistare il gusto di vivere all’aria aperta è invece dedicata la Raccolta di Erbe Selvatiche e Asparagi, giornata all’avventura tra i boschi umbri alla ricerca degli asparagi selvatici e delle erbe di campo, con l’ausilio di una guida. È inoltre possibile trasformare e arricchire il soggiorno a seconda dello spirito del momento, scegliendo perfino di partecipare a un’avvincente caccia al tartufo, con pranzo in agriturismo, degustazioni ad hoc e visita della Sacra Foresta di Monteluco e del Convento di San Francesco del 1218.

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