In Emilia Romagna per dire Ti Amo con l’Arte

In Emilia Romagna per dire Ti Amo con l’Arte

cupid and psyche-amore e psiche-symbol of eternal love

In Regione per San Valentino si può stupire la dolce metà e celebrare il sentimento più nobile con una dichiarazione ricca di passione e romanticismo: ammirando Venere e Cupido a Modena o Amore e Psiche a Parma; davanti a una delle fotografie che ritraggono la passione tra Frida Kahlo e Diego Rivera in mostra a Bologna; davanti alla Pieve San Valentino nel reggiano; al cospetto della monumentale installazione dedicata all’amore dei cavalieri nel Castello di Ferrara; a Ravenna di fronte alla statua di Guidarello, avvolto da una leggenda che fa impazzire tutte le donne del mondo; infine a Rimini contemplando la scena del celebre bacio tra Marcello Mastroianni e Anita Ekberg nella “Dolce vita”.

Un modo originale e carico di intensità per dire ti amo all’amato/a in occasione della festa degli innamorati? Dichiararsi al cospetto di un’opera d’arte -un dipinto, una scultura, ma anche una fotografia- che celebri questo grande sentimento.

Tra Musei, Castelli e Palazzi antichi, ogni città d’Arte dell’Emilia-Romagna custodisce almeno una grande opera che evoca l’emozione del grande amore. Il 14 febbraio non solo i più romantici potranno scegliere queste mete per incantare la dolce metà, ma ogni coppia che sceglie di trascorrere la festa degli innamorati in una città dell’Emilia-Romagna, potrà immergersi in un’esperienza fatta di atmosfera e suggestione, tra passeggiate mano nella mano nelle piazze o lungo gli antichi porticati dei magnifici centri storici e una cena deliziati dai tanti piatti tipici che si possono gustare in ristoranti stellati, osterie tipiche e accoglienti enoteche.

Ecco le proposte per un originale San Valentino tra Piacenza e Rimini.

Piacenza. Un luogo romantico dove dichiarazione d’amore è la Galleria d’arte Moderna Ricci Oddi, nello specifico di fronte al quadro dipinto da Sartorio Giulio Aristide nel 1895 dal titolo “Sirena o abisso verde”. La composizione è costruita intorno alla figura della sinuosa sirena dai lunghi capelli rossi e dalla pelle diafana che cinge il corpo del giovane pescatore che si protende dalla barca per toccarla. Un racconto di amore e passione, una tela di forte impatto erotico e passionale che non può lasciare indifferente nessun innamorato.

Ottocento Sartorio La sirena

Parma. Tra i miti più interpretati del Romanticismo vi sono Amore e Psiche. Lei è una bellissima principessa venerata da tutti tanto da fare invidia alla Dea Venere che le manda Cupido perché la faccia innamorare dell’uomo più brutto e avaro della Terra e sia coperta dalla vergogna di questa relazione, ma il dio sbaglia mira e la freccia d’amore colpisce invece il proprio piede ed egli si innamora perdutamente della fanciulla. Una storia raccontata magistralmente nella tela “Amore e Psiche” custodita alla Pilotta di Parma. L’artista Francesco Scaramuzza rende perfettamente il sentimento romantico espresso dall’abbraccio dei due amanti. Davanti a questo quadro è impossibile non lasciarsi andare e dire “ti amo” alla dolce metà (complessopilotta.it/opera/amore-e-psiche/).

Reggio Emilia. La Pieve di San Valentino è una delle più antiche della Diocesi di Reggio Emilia, la sua fondazione con impianto romanico tra i più belli della Regione risale al VII secolo. Siamo sulle splendide colline dell’Appennino romagnolo dove una gita romantica è d’obbligo per poi fermarsi di fronte a questa antichissima Pieve che conserva nel nome la celebrazione dell’amore. Si può scegliere di sugellare il proprio amore davanti alla facciata decorata con guglie e rosoni oppure di entrare per dichiararsi di fronte all’altare maggiore ornato dalla preziosa pala di Benvenuto Tisi, detto “il Garofalo”, che la dipinse nel 1517 (www.comune.castellarano.re.it/vivi-castellarano/mappa-della-citta-2/arte-e-cultura-edifici-storici/san-valentino/la-pieve-di-s-valentino/)

Modena. Certo è che Venere e Cupido sono i simboli dell’amore più conosciuti nell’iconografia classica e rappresentano l’innamoramento nell’immaginario collettivo. Quale luogo allora è più adatto per una dichiarazione di quello che ospita due grandi opere che vedono protagonisti questi miti. Sono due i quadri esposti negli stupendi spazi della Galleria Estense di Modena. Avvolti da un’atmosfera piena di romanticismo, le due celebri tele attendono gli innamorati per una promessa d’amore. Una tela è quella che ritrae “Venere e Cupido” nella visione dell’artista Annibale Carracci. Dipinto nel 1592, il quadro raffigura la Dea intenta a guardare Cupido, come ad invitarlo a benedire l’amore di chi li osserva. L’altro dipinto è il capolavoro di Guercino: “Venere, Cupido e Marte” datato 1633. In questo magnifico quadro, tra una Venere svestita e Marte in armatura è il gesto di Cupido, mentre sta per far partire la sua freccia proprio verso lo spettatore, a colpire nel segno (gallerie-estensi.beniculturali.it/galleria-estense-modena/)

Venere-Cupido-e-Marte-1633-Giovanni-Francesco-Barbieri-detto-il-Guercino-Galleria-Estense-Modena

Bologna. Quella tra Frida Kahlo e Diego Rivera è una delle storie d’amore più famose e appassionate del mondo. Ed è proprio questa emozionante relazione uno dei temi della mostra “Frida Kahlo. The experience” Palazzo Belloni a Bologna. L’esposizione, aperta fino al 28 febbraio, mostra tutte le fasi della vita dell’artista messicana attraverso una selezione unica e rivelatrice di fotografie. Tra queste, anche l’incontro con l’amore della sua vita, il pittore Rivera. Il consiglio è di abbandonarsi alla visione di queste immagini che celebrano un amore ricco di passione e di coraggio e davanti alle quali non si può che decidere di dichiarare i propri sentimenti al partner. Da vedere anche il documentario sull’amore tra i due artisti di Sky Arte, media partner dell’evento, dal titolo “Artists in Love” (fridakahlotheexperience.com).

Ferrara. “Le donne, i cavallier, l’arme, gli amori – Umanità” è la mostra di Sara Bolzani e Nicola Zamboni che presenta in chiave ariostesca un monumentale gruppo scultoreo esposto, fino al 5 giugno, nei giardini del Castello Estense di Ferrara. Nel cortile infuria la battaglia tra le sculture in mostra: vi sono concitati duelli, cavalieri atterrati, altri in sella a destrieri impennati, guerriere pronte a scoccar frecce, un saraceno con la scimitarra, un musulmano a cavallo accompagnato da donne velate ma, soprattutto, due combattenti che hanno abbandonato le armi per dedicarsi all’amore. Davanti a questa imponente opera è facile appassionarsi e dichiararsi alla dolce metà (www.castelloestense.it/it/il-castello/le-donne-i-cavallier-l2019arme-gli-amori).

Ravenna. L’amore e la sua celebrazione è al centro della leggenda che accompagna da sempre la  Museo dell’Arte di Ravenna. Scolpita da Tullio Lombardo nel 1525, rappresenta il famoso condottiero ravennate che giace morto con la sua armatura sulla lastra tombale. Da sempre oggetto di grande attenzione, l’opera scultorea spicca per la ricercata e morbida espressività del volto, che ogni donna vuole baciare. Complice il fascino del cavaliere, la leggenda narrava che le donne che avrebbero baciato il Guidarello si sarebbero sposate entro l’anno, mentre le donne già sposate avrebbero partorito un figlio “altrettanto bello come il giovane guerriero”. Pare che oltre cinque milioni di donne, nel corso di due secoli, abbiano baciato il volto del Guidarello, tanto che la città ha dovuto vietarlo, e che vengano recapitate ogni anno centinaia di lettere d’amore e di mazzi di rose. Scegliere quest’opera come luogo dove dichiarare il proprio amore non può che essere estremamente romantico e anche di buon auspicio (www.mar.ra.it/ita/).

Rimini. Tra sogno e poesia, è un omaggio all’amore l’immagine iconica che vede un giovane Marcello Mastroianni accarezzare le labbra di Anita Ekberg immersi nell’acqua di Fontana di Trevi per poi baciarla appassionatamente. Sono i fotogrammi del film “La Dolce Vita”, diventato un cult del cinema mondiale, che rivivono nelle installazioni audiovisive nel nuovo Fellini Museum a Castel Sismondo. Il consiglio è di visitare il Museo nella sua interezza, concepito in un allestimento immersivo e partecipativo che mette al centro di tutto l’opera del grande regista e la sua arte, ma anche la sua vita e il suo grande amore, tornando a noi, per Giulietta Masina (www.fellinimuseum.it).

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