Mostra d’arte contemporanea di Paolo Manazza e Federico Guida “sulle immagini del mistero”

Mostra d’arte contemporanea di Paolo Manazza e Federico Guida “sulle immagini del mistero”

Battistero di Agrate Conturbia (No)

Dal 5 al 31 marzo,  nella splendida cornice del Battistero di Agrate Conturbia (NO), del X secolo d. C., la pittura informale e quella figurativa si concentrano sulle immagini del mistero.  La volontà dei due artisti, Paolo Manazza e Federico Guida è stata quella di costruire un incrocio di immagini o colori, in grado di stimolare nello spettatore un attimo di sollievo, riflessione e preghiera, un esposizione realizzata non per vendere o guardare le opere ma per tornare a “vedere” la rivelazione della Croce 

Paolo Manazza e Federico Guida ci propongono con i loro lavori uno spazio di riflessione immanente e allo stesso tempo necessariamente trascendente. D’altra parte in questo scorcio di secolo, in questo inizio di millennio, che lo vogliamo o no, dobbiamo ammettere che l’intera umanità potrebbe essere rappresentata sul Calvario intorno alla Croce, dove la folla guarda contemporaneamente al Crocefisso e dall’altra a Maria. Fede, speranza e carità …i sommi valori che rendono l’Uomo degno di vivere e pienamente “libero”.   

 – Le quattro opere esposte di Paolo Manazza sono: “The exit to Eden”, “Revolution is Revelation”, “Dance for Revelation”, “The Revelation of the Holy Cross”. Le stesse parole di Paolo ci aiutano a comprendere meglio il senso e il significato sei suoi lavori: “nell’epoca contemporanea il termine astrazione ha dimenticato il suo originario significato. Esso deriva dal tardo latino medievale ed è composto da: “Abs” che indica separazione e “Trahere” ossia trarre. L’opera pittorica e la croce hanno questo in comuneDesiderano trarre verso di sé chi guarda. Ma entrambi hanno davanti una platea di ciechi” […]. E ancora Manazza ci racconta: “Aprire lo sguardo, riconoscere la grammatica e la sintassi dei colori e delle forme, accompagna lo spettatore -di questa piccola ma intensa esposizione- verso la domanda: che significa la Croce? Nei due dipinti grandi l’intreccio delle velature cromatiche sovrapposte riflettono i bagliori della Luce nel porsi questa domanda. La composizione formata da tanti quadri di formato piccolo (creata con i curatori della mostra) rimanda al concetto di danzare al cospetto di tale Rivelazione. La quarta opera singola, incorniciata, rappresenta il mio stupore dinnanzi al disvelamento della Santa Croce nel suo vero significato. In fondo la Teologia spalanca la visione delle stelle. Ma la pittura ne amplifica il suono”. 

– Nondimeno, la raffigurazione delle due madonne con bambino, dal titolo “Mary’s finger”, di Federico Guida richiamano tanto al mistero dell’incarnazione quanto al mistero della vita e della morte e della resurrezione di Cristo. L’artista spiega che le sue Madonne sono “due immagini, due icone rosso sangue (dipinte) di rosso come la passione di Cristo. Quasi a volerne indicare, intenzionalmente, un presagio un segno premonitore di quello che accadrá e che a tutti appartiene: la sofferenza in vita e un tragico epilogo, l’ineluttabilità della morte… Il dito di una madre che si incarna nell’ombelico del proprio figlio , un cordone ombelicale mai reciso. Da li tutti nasciamo e li tutti muoriamo, la  grande madre …terra. Ali di petali di Rosa, brillano sulla tela come simbolo di leggerezza e di trasporto, in volo verso la trascendenza”. 

C’è un cielo che contiene tutti i cieli, diceva Sant’Agostino. Lo sforzo di dipingere si rivela così un’eco dei bagliori nello stato di una rivelazione. Alla somma delle quali c’è il mistero della Croce. Un simbolo poco significante nell’epoca contemporanea. Tutt’al più intravisto dai fedeli cattolici durante le celebrazioni. Ma una cosa è guardare, un’altra è vedere. La riconciliazione con il simbolo della Croce ci avvicina al dolore ma soprattutto alla figura di Cristo, il Maestro. La storia della sua vita, le parabole e i vangeli raccontano di un uomo non solo santo e illuminato, ma -com’egli si proclamava- figlio di Dio. Credenti e non credenti sanno bene quanto alto sia stato, nei racconti, lo stile di vita praticato e invocato da Gesù per tutti gli uomini. Nessuno vuole cristianizzare nessuno. Ognuno è libero di ascoltare sé stesso. Ma il riavvicinamento al simbolo della Croce può essere in grado di aprire in noi la domanda sul mistero della vita. 

Ecco alcune parole scelte della curatrice Stefania Salvatore gli autori di questa esperienza visiva d’arte contemporanea, Paolo Manazza e Federico Guida, sembrerebbero invogliare il visitatore verso una fuga lontano dal tempo assordante della modernità che si consuma in uno spazio asfittico. In verità, tutto muta, tutto si rovescia davanti a una Croce, quasi fossimo travolti da una nostalgia di ritorno alla realtà delle cose e delle umane vicende per ciò che sono e non per ciò che vorremmo che fossero.”

Vale a dire le nuove lenti della rivelazione ci aiuteranno a vedere con precisione la realtà e il compito che dobbiamo svolgere nella nostra vita

dal Vangelo secondo Giovanni Gv 12,20 – 33 “Io, quando sarò innalzato da terra, attirerò tutti a me“. 

L’esposizione inaugura domenica 5 marzo alle ore 12.00

La mostra è aperta nelle 4 domeniche del mese in occasione della SS: Messa

Per visite guidate: Stefania Salvatore: pash1971@gmail.com

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