A Serina e alla GAMeC, la rassegna della dodicesima edizione del Premio Lorenzo Bonaldi per l’Arte

A Serina e alla GAMeC, la rassegna della dodicesima edizione del Premio Lorenzo Bonaldi per l’Arte

Dopo i primi due cicli di eventi realizzati nel 2024, anche nel 2025 il programma biennale della GAMeC – Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo coinvolgerà in modo attivo le comunità del territorio provinciale grazie alla partecipazione di artiste e artisti internazionali.

In occasione dell’apertura del terzo ciclo di Pensare come una montagna, la GAMeC presenta un’edizione speciale del Premio Lorenzo Bonaldi per l’Arte – EnterPrize, il primo concorso internazionale dedicato a curatori under 30 istituito dalla GAMeC e dal Gruppo Bonaldi nel 2003. Traendo ispirazione dagli scritti di Aldo Leopold e di Giovanni Pascoli (il titolo si rifà al verso di una sua poesia), Fossi io teco; e perderci nel verde celebra il desiderio di ritrovarsi in profonda connessione con l’ambiente naturale, e invita i visitatori a ritrovare il senso di meraviglia infantile nei confronti del mondo, filtrato attraverso la prospettiva di una consapevolezza e di una responsabilità più profonde, tipiche dell’età adulta.

Numerosi gli artisti coinvolti: Attila Faravelli, Enrico Malatesta, Felicity Mangan, O Thiasos-TeatroNatura (Sista Bramini, Camilla Dell’Agnola, Nora Tigges), Umberto Pellini, Nicola Ratti, Lorenzo Silvestri, Valentina Viviani. Il progetto sarà eccezionalmente presentato nel paese di Serina – comune di nascita di Lorenzo Bonaldi – sabato 8 febbraio, in occasione dell’inaugurazione, e domenica 9 febbraio, per essere in seguito allestito nello Spazio Zero della GAMeC, dove resterà in visione dal 12 febbraio al 18 maggio.

In parallelo, il magazine online continuerà a raccogliere voci, idee e narrazioni. Le interviste agli artisti e gli approfondimenti multidisciplinari spaziano dai linguaggi delle arti contemporanee al design, dall’architettura all’antropologia. I prossimi numeri del magazine includeranno, tra gli altri, i contributi di Lorenzo Bartalesi, Professore di Estetica alla Scuola Normale Superiore di Pisa, che indaga come la cultura visuale partecipi attivamente alla costruzione dell’identità collettiva; di Federica Timeto, Docente di Sociologia dei processi culturali e comunicativi presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia, che esplorerà i legami tra relazioni sociali interspecie, e una conversazione con Riccardo Rao, Professore Ordinario di Storia Medievale e di Storia dell’Ambiente e degli Animali presso l’Università di Bergamo, intorno alla storia del rapporto tra l’essere umano e il lupo nel corso dei secoli. Il magazine presenterà inoltre una serie di contributi legati al progetto Fossi io teco; e perderci nel verde, a cura – tra gli altri – dell’antropologo Adriano Favole, della ricercatrice Susanna Ravelli, della curatrice Gaia Martino, e dell’artista Deirdre O’Mahony.

A partire da Pensare come una montagna, il magazine si arricchirà ulteriormente, integrando una raccolta di testimonianze provenienti dalle comunità locali incontrate durante lo sviluppo del progetto. Questo archivio vivo e in continua evoluzione contribuirà a creare un mosaico narrativo che intreccia memoria e territorio, amplificando storie e narrazioni.

La piattaforma Radio GAMeC tornerà con una nuova stagione di podcast curati dall’autrice e produttrice radiofonica Ilaria Gadenz. Il nuovo format si integra con i temi cardine del programma biennale, in un percorso complementare a quello del magazine, e si svilupperà attorno alla pratica del cammino come strumento di esplorazione fisica e interiore, indagando le connessioni profonde tra il paesaggio montano e le esperienze personali e collettive che esso ispira.

Tutti i lavori in mostra costituiscono un invito allo spettatore a fermarsi, ricercare e restare in ascolto:

Corridori Lenti (2024-2025) di Umberto Pellini, sfere di fango e acqua in parte prodotte con materiali raccolti sul territorio di Bergamo, raccontano un atto di pazienza, attenzione e di amorevole cura.

La serie Trifoglio (2025) di Attila Faravelli – altoparlanti stereo portatili pensati per essere ascoltati tenendoli tra le mani – stimolano un coinvolgimento individuale, ma mai isolato. Ciascun dispositivo ospita nuove composizioni sonore dello stesso Faravelli, Enrico Malatesta e Nicola Ratti, e una registrazione di canti polifonici di Camilla dell’Agnola tratta dallo spettacolo teatrale Tempeste della compagnia O Thiasos-TeatroNatura.

Io, Tu, Una Casa, Una Città (2023) di Umberto Pellini, così come youth youth youth (2024) e Untitled (Roma) (2022) di Lorenzo Silvestri esplorano il rapporto tra individuo e ambiente urbano, svelando un senso tanto di appartenenza quanto di alienazione: la metonimia cittadina di Pellini esprime la dimensione comunitaria e le sfide della città, mentre la video installazione e la pittura emotiva di Silvestri svelano le relazioni conflittuali dei giovani con gli spazi urbani, visti come luoghi di comunità e solitudine, gioco e violenza, vita e morte.

In Vertical Path (2018) e in El deseo de transformarse en montaña para abrazar el cielo (2025) di Valentina Viviani la montagna diviene simbolo di continuità generazionale e di radici, ponendo in dialogo il passato e il presente. Through and Beyond, part of “Atlas, Fragments for the Production of Landscape” (2017), invece, allude all’idea dell’impossibilità di rappresentare il paesaggio nella sua totalità, spingendoci alla valorizzazione di piccole tracce e indizi.

Le installazioni di Felicity Mangan invitano ad ascoltare e custodire i suoni della natura: Creepy Crawly (2020) e Wet on Wet (2022) sono composte da audiocassette contenenti registrazioni che ricordano l’infanzia dell’artista in Australia, mentre il nuovo nastro audio Listening Between the Mountain (2025), realizzato appositamente per Pensare come una montagna e presentato a Serina in occasione dell’inaugurazione, racchiude una selezione di suoni registrati nelle aree verdi della città di Bergamo.

Tra marzo e maggio 2025 saranno inoltre presentate performance, workshop e spettacoli teatrali nei dintorni di Bergamo, che promuovono un’immersione consapevole e contemplativa nel verde e che condurranno i partecipanti in una profonda esperienza sensoriale: Superpaesaggio di Attila Faravelli, Enrico Malatesta e Nicola Ratti; Rudimenti di Enrico Malatesta; The Missing Forest di Valentina Viviani e Tempeste, Trilogia della rinascita di O Thiasos-TeatroNatura (Sista Bramini, Camilla Dell’Agnola, Nora Tigges).

Il Premio Lorenzo Bonaldi per l’Arte – EnterPrize è il primo concorso internazionale dedicato a giovani curatori under 30, ideato nel 2003 dalla GAMeC con la collaborazione del Gruppo Bonaldi e nato dalla volontà di ricordare la passione per l’arte e il collezionismo di Lorenzo Bonaldi.

Sin dalla sua costituzione, il Premio ha inteso sottolineare la centralità e il significato della figura del curatore nel panorama artistico internazionale attraverso la produzione di un progetto di mostra inedito, concepito sulla base di uno spazio espositivo e di un budget assegnati.

Le edizioni del Premio hanno visto realizzati nel corso degli anni i seguenti progetti: Another Zero, a cura di November Paynter (2004); No Manifesto, a cura di Andrea Viliani (2005); Aesthetics/Dietetics, a cura di Mizuki Endo (2006); Data Recovery, a cura di Övül Durmusoglu (2008); L’ipotesi del Cristallo, a cura di Yoann Gourmel ed Élodie Royer (2010); The Log-O-Rithmic, a cura di Fredi Fischli e Niels Olsen (2012); Mississippi, a cura di Sam Korman (2014); Soft Crash, a cura di Xiaoyu Weng (2016); Enchanted Bodies/Fetish for Freedom, a cura di Bernardo Mosqueira (2018); In The Forest, Even The Air Breathes, a cura di Abhijan Toto (2020); Dancing Plague, a cura di Panos Giannikopoulos (2022).

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