
La nuova etichetta Contrada Monte Serra Etna DOC Bianco, nasce sul versante Sud-Est dell’Etna, nel territorio di Viagrande, dove si trova la Contrada Monte Serra: un’area storica per la famiglia Benanti e oggi culla del nuovo bianco, presente in anteprima a Vinitaly 2025.
“Questo vino segna il compimento di un progetto nato per raccontare, attraverso il Carricante, le tre anime storiche di questo vitigno nobile e schivo: Etna Est, Etna Sud-Ovest ed Etna Sud-Est – affermano Antonio e Salvino Benanti alla guida dell’azienda partecipata da Brave Wine, la holding del vino fondata dall’imprenditore Renzo Rosso – Dopo le etichette Contrada Rinazzo da Milo, e Contrada Cavaliere da Santa Maria di Licodia, Benanti aggiunge un nuovo tassello con un vino che riflette tutta la delicatezza e l’energia del versante sud-orientale, chiudendo idealmente il cerchio della propria ‘mappa del Carricante’”.
A Monte Serra, l’origine stessa del progetto Benanti, il Carricante trova una voce nitida e contemporanea. I suoli, nati dallo sgretolamento di materiali lavici di un’eruzione millenaria dell’omonimo cratere, sono sabbiosi, profondi e ricchi di minerali, con poca presenza di scheletro e un’eccezionale capacità drenante.
“In Contrada Monte Serra – racconta Enzo Calì, enologo dell’azienda – le rese sono naturalmente basse e le pendenze del terreno richiedono grande maestria: servono mani esperte, conoscenza del luogo e grande attenzione quotidiana. La vicinanza al Mar Ionio ci regala ventilazione costante e una luminosità ideale, fattori che contribuiscono alla sanità delle uve e a una maturazione lenta e regolare del frutto. Il vigneto, giovane ma già molto promettente, è allevato ad alberello etneo ad alta densità e nasce da un’attenta selezione clonale e di portainnesto. Questo approccio favorisce una sana competizione tra le piante e ci consente di ottenere uve di grande qualità. La vendemmia, che avviene alla terza decade di settembre, è manuale. Le uve vengono diraspate e pressate intere con spremitura soffice, come da nostra consuetudine”.
Cantina, Benanti prosegue il percorso di fedeltà al terroir del nuovo “bianco”: la fermentazione avviene in acciaio a temperatura controllata, utilizzando un lievito autoctono selezionato negli anni all’interno dei vigneti aziendali. Il vino matura poi per 12 mesi in vasca sulle fecce fini, con bâtonnage periodici, e affina ulteriormente 6 mesi in bottiglia.