
Nel nord Europa e oltreoceano il mercato è già fiorente: Marriott ha acquisito lo scorso dicembre le 1200 tiny house della rete Postcard Cabins distribuite su tutto il territorio USA.
n Italia la tendenza è partita qualche anno fa e da allora ha continuato a crescere: Friland, piattaforma partita dal Friuli nel 2020 che ha accolto tra Friuli, Veneto e Liguria circa 10.000 ospiti, ha avviato un progetto per arrivare a 100 casette in tutta Italia per promuovere la filosofia di turismo sostenibile e ospitalità immersiva. L’oasi di Scivu, in Sardegna, la prossima tappa e, subito dopo, Trentino e Lombardia.

Le unità abitative da 12mq, realizzate in legno, con ampie vetrate affacciate sulla natura circostante sembrano essere sempre di più la risposta per chi è alla ricerca di riequilibrio e benessere attraverso il contatto con la natura, isolamento e disconnessione: tendenza che si inserisce nella dinamica di sviluppo del settore del turismo del benessere, cresciuto a livello globale del 19% dai dati pre-pandemia (superando gli 830 miliardi e, in Italia, i 3,2 miliardi – dati Global Wellness Economy Monitor 24) e a quelli relativi all’ospitalità nella natura con il 22% degli italiani che hanno fatto vacanze outdoor (fonte: Enit).

Dove immergersi nella natura e disconnettersi
In Italia si può fare tra le dolci colline ricoperte da vigneti di Molina, i poggi con vista sul fiume di Cima Lan o soffermandosi a vivere la natura o facendo piccoli trekking e, da luglio, anche nell’incontaminata e bellissimaoasi di Scivu, nei pressi di Piscinas, in Sardegna. Con la possibilità di essere da soli, a un’ora dalla prima città, ma con tutto quanto serve per cucinare, fare una doccia e dormire comodamente (tutte le casette sono attrezzate con pannelli per autonomia energetica).
In Germania si può provare l’esperienza nelle casette della rete Raus: architettura modernista e immersiva nei pressi di Berlino, nelle campagne della Sassonia, in aree rurali dello Schleswig-Holstein e in prossimità di Amburgo e Monaco.
Nelle campagne inglesi, invece, nelle casette di Unplugged, il soggiorno digital-free è di almeno 3 giorni: il telefono viene ritirato all’arrivo, e sostituito con una scatola piena di libri, carta, penna e candele.
Serve un viaggio a più lungo raggio per sperimentare le Unyoked Cabins di Australia e Nuova Zelanda ma l’avventura è assicurata: natura selvaggia, e nessuna possibilità di distrarsi e l’attore Matthew McConaughey che ha realizzato una delle cabin, con la missione aiutare le persone a disconnettersi e a riscoprire i benefici della natura selvaggia.
E per godersi la natura americana in modalità ultra-rallentata le tiny house di Postcard Cabins: perfette per chi cerca ispirazione, solitudine creativa e aria buona; anche vicino a New York.
Attenzione alla sostenibilità – di azienda e clienti – e accesso ad aree incontaminate
Nel 2024, Friland ha ridotto le emissioni di CO2 grazie alla produzione di 7.412 kWh di energia solare, evitando l’emissione di circa 4 tonnellate di anidride carbonica: un risparmio destinato a crescere fino ad almeno 32 tonnellate all’anno quando l’azienda raggiungerà l’obiettivo di 100 casette.
Promuovendo poi un uso consapevole delle risorse idriche, Friland ha ricevuto nelle sue strutture migliaia di ospiti che hanno dimostrato di avere particolarmente a cuore l’ambiente. Nel 2024 le persone che vi hanno soggiornato hanno spontaneamente fatto registrare un consumo giornaliero medio pro-capite di soli 44 litri d’acqua (vs una media di 200 circa – fonte: altro consumo) equivalente a una doccia di 3 minuti e all’acqua necessaria per cucinare la pasta: dimostrando così l’attenzione degli ospiti per la tutela ambientale
Grazie al suo modello leggero e completamente reversibile, Friland ha installato – e continuerà a installare – le proprie unità in territori incontaminati, offrendo agli ospiti la possibilità di soggiornare in angoli immacolati e protetti senza alterarne la naturale bellezza.
Non solo vacanza e sostenibilità ma anche benessere e riequilibrio
Studi recenti, e meno, hanno dimostrato scientificamente i benefici prodotti dall’immersione nella natura. Lo Shinrin-Yoku (bagno nel bosco) è infatti una pratica giapponese utilizzata dagli anni 80 per ridurre lo stress che implica l’immersione nella natura, senza distrazioni, per stimolare il contatto sensoriale con l’ambiente che produce benefici – misurati – come la riduzione del cortisolo e il miglioramento del sistema immunitario. Studi successivi, hanno dimostrato che trascorrere alcuni giorni immersi nella natura e disconnessi dalla tecnologia può migliorare le capacità cognitive, come creatività e problem-solving, fino al 50% (3 Days effect) e che del tempo trascorso nella natura aumenti la felicità e riduca l’ansia.
Prossimo progetto di Friland? Uno studio, in collaborazione con l’Università di Trento e Padova per misurare e valorizzare scientificamente i benefici del contatto con la natura e del soggiorno nelle casette proposte da Friland sul benessere psicofisico delle persone.
Perché, come diceva Alain de Bottom, “In futuro le agenzie di viaggio non ci chiederanno più dove vogliamo andare ma quale parte del corpo vogliamo guarire”.