
I motori dell’edizione 2025 – la terza – del Vivere di turismo festival sono ufficialmente accesi. Questo pomeriggio, in diretta online, con un pubblico di giornalisti ed esperti, si è svolta la conferenza stampa di presentazione e con l’occasione è stato lanciato anche il concept grafico che accompagnerà l’intera manifestazione fino al taglio del nastro, previsto per il 19 e 20 novembre prossimi. La location, anche quest’anno, sarà il Palacongressi di Rimini.

“Cittadini ospitali. La nostra ospitalità genera cambiamento”, è questo il tema dell’anno.
“Chi fa ospitalità extralberghiera – spiega da Danilo Beltrante, fondatore e direttore artistico del Vivere di turismo festival – non è un operatore ‘fuori contesto’, né un semplice gestore di immobili. È un cittadino del luogo che accoglie, parte viva della comunità. Vive dove ospita. Ama e conosce il suo territorio. E proprio per questo lo protegge, lo valorizza, lo racconta. Per questo siamo convinti, da sempre, che l’ospitalità non è un mestiere, ma una forma di cittadinanza attiva”.
Quanto riferito da Beltrante fa il paio con l’aumento dei viaggiatori che tendono a scegliere territori meno noti, magari inseriti in contesti più rurali e interni, e a preferire un’immersione nel luogo per coglierne l’autenticità, vivere momenti di condivisione con i cosiddetti local, imparare a fare la spesa nelle piccole botteghe e ad abitare lo spazio come fosse il suo.
Ci sono regioni (come la Puglia, per esempio), in cui si assiste all’aumento degli stranieri che acquista immobili nei centri storici delle cittadine e dei paesi. Lo slow time o le ricche tradizioni agricole, il mangiar sano e la relazione one-to-one conquistano anima e cuore. Senza calcolare i lavoratori globali smart worker che vivono i territori per un periodo più lungo rispetto a una vacanza.
In Italia – se consideriamo anche gli alloggi privati – l’ospitalità extralberghiera si aggira intorno alle 600mila unità. Un esercito in confronto alle 32mila unità alberghiere. Anche l’indotto economico diventa un elemento da inserire nella valutazione di impatto che il turismo offre a questo paese.
Alla conferenza stampa sono intervenuti anche Federico Massimo Ceschin, presidente nazionale Simtur e ambasciatore del patto europeo per il clima, che con una vista acuta e lungimirante, prima ancora che si parlasse di impatto turistico sui territori, già ragionava sul concetto di turismo sostenibile. Custodire, avere cura e connettere, infatti, sono parole a lui molto care che hanno contribuito alla formulazione del concetto di economia dei visitatori.
Esistono anche declinazioni sociali del turismo extralberghiero. Durante la conferenza, infatti, Ilaria Avoni, presidente cooperativa sociale ‘Piazza grande’, ha spiegato come si possa affrontare il concept dell’abitare in modo alternativo ospitando i senzatetto, ovvero, come il decoro urbano degli ultimi possa impattare sui territori.
Marco Celani, ad Italianway e presidente Aigab (associazione italiana gestori affitti brevi), invece, ha sottolineato come gli affitti brevi, in Italia – così tanto demonizzati – rappresentino solo un 2% scarso degli immobili a disposizione e come peraltro, questa formula consenta il recupero di un patrimonio che, altrimenti, resterebbe inutilizzato. Nel 2024 gli affitti brevi hanno totalizzato circa 13miliardi di prenotazioni per circa 66miliardi di Pil; la cedolare secca, sempre nel 2024, ha generato 5miliardi di euro (di entrate nelle casse dello stato italiano).
A proposito di immobili, recupero e convivenza tra local e viaggiatori, Serenella Messina, property manager e presidente ass. ‘Castèvive’, ha illustrato il progetto che ha consentito al piccolo borgo di Castè un ripopolamento sostenibile, passando per regole di vivibilità.
Gianfilippo Mignogna, già sindaco di Biccari per 15 anni e autore di ‘Ospitare fa bene’, è stato fautore di un cambiamento importante e testimone di come si possa trasformare una comunità a rischio abbandono a località che accoglie 30mila turisti, convertendo un bosco in attrazione, valorizzando gli immobili abbandonati e creando una cooperativa di comunità.
Il comparto ricettivo extralberghiero, nell’ultimo decennio, ha visto incrementare in maniera esponenziale il numero dei posti letto. Parliamo del 55% totali disponibili su tutto il territorio nazionale. Elia Rosciano, avvocato e presidente di Fare (Federazione nazionale associazioni ricettività extralberghiera), ha spiegato come la federazione, nata nel 2021, stia puntando al riconoscimento.
Paola Rizzitelli, scrittrice e welness economy strategist, punta sulle 5 dimensioni del benessere: “Il benessere – spiega – è multidimensionale: fisico, relazionale, ambientale, mentale e spirituale”. Vale per qualsiasi esperienza, certo. Ma se consideriamo che il turismo è lo spazio di viaggio e di ricerca del benessere, è fondamentale una connessione delle persone al luogo in cui scelgono di trovarsi.
A proposito di luoghi, Ilaria Mari, architetto e presidente associazione nazionale ‘Home staging lovers’, ha sottolineato quanto determinante sia uno spazio in armonia con le vibrazioni generate e percepite.
Come anticipato, la terza edizione del Vivere di turismo festival, si svolgerà al Palacongressi di Rimini il 19 e 20 novembre 2025.
Info: .https://viverediturismofestival.it/