Alla Biennale di Venezia  Il progetto di riqualificazione del faro di Capofaro a Salina in mostra

Alla Biennale di Venezia  Il progetto di riqualificazione del faro di Capofaro a Salina in mostra

MAB-CAPOFARO-Moncada

Il faro di Capofaro sull’isola di Salina, esempio di rigenerazione architettonica e paesaggistica, è stato selezionato per la mostra Terrae Aquae. L’Italia e l’Intelligenza del Mare, titolo del Padiglione Italia alla 19. Mostra Internazionale di Architettura – La Biennale di Venezia, curato quest’anno da Guendalina Salimei, architetto, professoressa e fondatrice di T-Studio, e promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura.

MAB Arquitectura, Capofaro. Ph Alberto Moncada

Il progetto di riqualificazione, firmato da MAB Arquitectura, è visibile presso il Padiglione Italia, all’Arsenale – Tese delle Vergini, sino al 23 novembre 2025

Il Padiglione Italia, intitolato Terræ Aquæ. L’Italia e l’intelligenza del Mare, si inserisce bene nella tematica generale della 19. Mostra Internazionale di Architettura – La Biennale di Venezia, curata dal direttore Carlo Ratti: dar forma all’intelligenza creativa e condivisa, capace di trovare risposte collettive a sfide ambientali e sociali. In questo ambito la curatrice Salimei invita a ripensare l’idea di confine e a guardare le coste italiane quali territori di transizione, innovazione e resilienza, con un obiettivo: rimettere al centro del dibattito il rapporto tra terre abitate e acque

MAB Arquitectura, Capofaro. Ph Alberto Moncada

In linea con questa visione, il progetto di MAB Arquitectura – studio guidato dagli architetti Floriana Marotta e Massimo Basile – propone un intervento emblematico di rigenerazione architettonica e paesaggistica: un antico faro trasformato in un luogo per l’ospitalità, estensione dell’adiacente “Capofaro Locanda & Malvasia”, tutela l’ambiente e valorizza il territorio diventando un presidio culturale e ambientale, capace di dialogare con le acque che lo circondano e con le comunità costiere.

La tematica proposta da Guendalina Salimei ci appartiene profondamente: lavorare sui luoghi di confine è qualcosa che facciamo da tempo, nei centri abitati e nelle periferie delle città ma non solo. Per noi l’architettura può e deve essere uno strumento e un’opportunità per generare cura, bellezza e senso nei luoghi più fragili e preziosi”, spiega Massimo Basile.

L’intervento interessa un’architettura iconica posta su un promontorio battuto dal vento, a strapiombo sul blu del Mediterraneo. Un luogo di silenzio e natura incontaminata, nel cuore dell’isola di Salina. Il progetto firmato da MAB Arquitectura ha restituito vita all’antico complesso ottocentesco, un tempo alloggio del guardiano del faro e oggi trasformato in sei suite eleganti e appartate, che estendono il vicino “Capofaro Locanda & Malvasia”, raffinato wine resort parte della collezione Relais & Châteaux.

Le suite, ricavate nel corpo originario del faro, sono state progettate con un approccio attento al contesto e alla memoria dei luoghi: MAB ha operato con essenzialità e rispetto, conservando elementi caratteristici quali le volte a botte e la scala a chiocciola che conduceva alla Lanterna. Gli spazi interni, da 30 a 80 mq, si affacciano su giardini privati e panorami mozzafiato che abbracciano mare, vigneti e orti. L’interior design – dagli arredi su disegno ai materiali locali – richiama il linguaggio sobrio dell’architettura eoliana: pavimenti in micro-cemento, pareti in calce, mobili in muratura e legno, cementine artigianali e lavabi in pietra calcarea. 

“Trovandoci davanti a una natura così potente e a un luogo così ricco di suggestioni, negli interni abbiamo agito seguendo una poetica della sottrazione: abbiamo disegnato ogni dettaglio, con grande cura ma senza aggiungere orpelli, per definire in ogni ambiente un’eleganza e un’essenzialità che restituisse l’idea di un lusso raffinato e sobrio: quello del tempo che passa lento, nella bellezza delle cose semplici”, spiega l’architetto Floriana Marotta.

La valorizzazione dei fari rappresenta una vera e propria rinascita di luoghi evocativi di un passato affascinante, patrimonio di pochi, che diventa finalmente patrimonio collettivo, oltre che un importante volano per la crescita economica dei territori. L’intervento di recupero di Capofaro si inserisce nel progetto “Valore Paese Italia Fari”, piano di valorizzazione del patrimonio immobiliare pubblico promosso da Difesa Servizi S.p.A. e Agenzia del Demanio che consiste nell’affidamento dei locali dei Fari in concessione a privati, per garantirne la tutela e il recupero, e al contempo favorire l’economia locale. 

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