
Dal 19 al 22 settembre 2025 in Piemonte a Bra (Cn), il grande Mercato di Cheese ospita come sempre i migliori prodotti a latte crudo di pastori, casari, formaggiai e affinatori provenienti da tutte le regioni d’Italia e da molti paesi d’Europa, tra cui Francia, Germania, Irlanda, Olanda, Portogallo, Slovacchia, Spagna, Svezia, Svizzera, Repubblica Ceca e Regno Unito. È prevista la presenza di oltre 400 espositori. Tra questi, anche molti Presìdi Slow Food, rappresentanti di un sistema produttivo di eccellenza, che ha nel latte crudo, nel rispetto degli animali e del territorio, i propri fondamenti. Tra gli immancabili, i formaggi dei prati stabili e dei pascoli, il caciocavallo podolico della Basilicata e il castelmagno d’alpeggio, e due new entry: il tombea (dalla Lombardia) e i caprini dell’Aspromonte (dalla Calabria). Tornano anche i produttori di salumi naturali – che lavorano solo materie prime di altissima qualità e non fanno uso di nitriti e nitrati – ma anche di mieli, confetture, conserve, aceti. Info: cheese.slowfood.it

«La prima edizione di Cheese è di quasi trent’anni fa, 1997. Nei ristoranti non esistevano nemmeno i carrelli dei formaggi. Poi, poco per volta, abbiamo raccontato una biodiversità straordinaria, fatta di tecniche e saperi caseari che generano, a partire dagli stessi ingredienti – latte, caglio e sale – più di 500 tipologie, quasi 2000 se si considera l’Europa e il resto del mondo. Questa diversità è la fotografia di territori, ecosistemi, suoli, prati, fioriture. Tutto questo è vero se si lavora il latte crudo, se si allevano gli animali con erbe e fieni locali, ma oggi – alla 15esima edizione di Cheese – i formaggi artigianali a latte crudo rischiano di scomparire. Molte piccole aziende chiudono, perché non reggono i costi troppo elevati, la burocrazia troppo pesante, che non distingue tra artigiani e industria, la mancanza di servizi che affligge sempre di più le terre alte. E ora sono in discussione nuove normative che, se saranno applicate, rischiano di dare a tutto questo settore il colpo di grazia. E allora noi, in questa edizione, abbiamo deciso di parlare non solo di latte crudo, ma del mondo che c’è intorno. Perché vogliamo spiegare cosa rappresenta, qual è il suo valore ambientale, sociale, culturale ed economico. Qual è il suo significato, non come testimonianza del passato, ma in una prospettiva futura», ha sottolineato Serena Milano, direttrice di Slow Food Italia durante la presentazione della 15esima edizione di Cheese, il più grande evento internazionale dedicato ai formaggi a latte crudo organizzato da Slow Food e Città di Bra, con il supporto della Regione Piemonte, che si svolgerà dal 19 al 22 settembre 2025.
«Cheese rappresenta uno degli appuntamenti imperdibili dell’autunno piemontese, una manifestazione cresciuta negli anni che è riuscita a valorizzare la tradizione dei prodotti caseari rendendoli a pieno titolo un prodotto culturale. Cheese è una manifestazione bella da vivere, divertente che coinvolge appassionati, studiosi, ma anche il grande pubblico che si avvicina alla cultura del latte e delle sue infinite e deliziose trasformazioni» ha affermato il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio.
«Per la prima volta nella sua storia la Regione Piemonte riunisce in un unico assessorato le deleghe al Commercio, all’Agricoltura e Cibo e al Turismo. L’obiettivo – e al tempo stesso la sfida – è valorizzare e promuovere le produzioni agroalimentari d’eccellenza in un’ottica di sistema che parta dal produttore e dal territorio e sappia costruire un attrattore turistico potenzialmente mondiale. Sotto questo profilo, Cheese rappresenta da quindici edizioni un modello esemplare. È il momento d’incontro tra produttori e amatori di formaggi a latte crudo, che da tutto il mondo convergono a Bra. È il focus dove si fa il punto su temi sempre vivi come il presidio dei territori marginali e delle terre alte, di pastorizia, di tutela di pratiche antiche o sostegno a innovazioni coraggiose che devono costantemente misurarsi con gli aspetti normativi e la sostenibilità economica» ha affermato Paolo Bongioanni, assessore al Commercio, Agricoltura e Cibo, Turismo, Sport e Post-olimpico, Caccia e Pesca, Parchi della Regione Piemonte. «La Regione Piemonte sostiene la sua intera filiera lattiero-casearia in ogni segmento: dalle produzioni foraggicole agli investimenti per il benessere animale, dal monitoraggio della qualità del latte agli incentivi ai pascoli permanenti, dall’agricoltura di precisione ai sostegni ai giovani agricoltori under 41 fino alla complessa lotta e profilassi contro le pandemie animali. E, fiera dei suoi 9 formaggi Dop e dei ben 60 riconosciuti come Pat (Produzione alimentare tipica), li mette con orgoglio al centro delle strategie di promozione del proprio agroalimentare per farli conoscere nel mondo come meritano. Tutto ciò, probabilmente, non sarebbe stato lo stesso senza un appuntamento come Cheese, al quale va per questo il nostro più grande apprezzamento».
A sottolineare il legame tra Cheese e la città da cui è nata Slow Food, il sindaco di Bra, Gianni Fogliato: «Per la città di Bra, Cheese è la massima espressione e occasione di ‘fare cultura’ a 360 gradi, valorizzando le caratteristiche del nostro territorio e le sue peculiarità enogastronomiche e agroalimentari e non soltanto. L’evento “mette alla prova” le nostre migliori doti di accoglienza con turisti e visitatori e anche per questa edizione siamo pronti ed entusiasti. Oltre ciò, Cheese rappresenta un grande laboratorio culturale dedicato a tematiche sempre attuali e che si intrecciano con valori come la sostenibilità ambientale e la salvaguardia dei saperi tradizionali che condividiamo pienamente».