
Dall’11 ottobre 2025 all’8 febbraio 2026, prosegue il supporto di Ricola in veste di special partner alle mostre del gruppo Arthemisia.
A Ferrara, a Palazzo dei Diamanti, il gusto inconfondibile di Ricola e delle sue caramelle alle 13 erbe alpine svizzere si sposta con Arthemisia per accompagnare una grandissima esposizione di capolavori dedicata al percorso artistico intimo ed emotivo di Marc Chagall (Vitebsk, 1887 – Saint–Paul de Vence, 1985).

La mostra è composta da 200 opere, tra dipinti, disegni e incisioni che testimoniano l’immensa profondità e spiritualità dell’artista testimone di un’epoca storicamente frammentata, un percorso espositivo di sorprendente intensità emotiva che invita il pubblico a immergersi nell’universo poetico di uno dei più importanti e amati maestri dell’arte del Novecento.
Attraverso 200 opere – tra dipinti, disegni, incisioni, alcuni dei quali presentati per la prima volta in Italia, e sale immersive che consentono di ammirare due sue creazioni monumentali in una dimensione coinvolgente e spettacolare (il soffitto dell’Opéra di Parigi e le 12 vetrate per la sinagoga di Hadassah) – la mostra evidenzia la profonda umanità di un artista plurale, visionario e testimone del suo tempo, cantore della bellezza e custode della memoria. Volti scissi, profili che si moltiplicano, ritratti che si specchiano: attraverso il tema del doppio egli rivela la sua straordinaria capacità di cogliere la dualità dell’esistenza umana. E ancora amanti volanti, animali parlanti, bouquet esplosivi, diventano, trascendendo il visibile, metafore universali. Attraverso il suo sguardo poetico, Chagall trasforma l’esperienza personale in riflessione condivisa, svelando come dietro l’apparente semplicità delle sue creazioni si celino temi che toccano ogni essere umano: l’identità, l’esilio, la spiritualità e la gioia di vivere.
In un’epoca di frammentazione, egli ci ricorda che l’arte può essere ponte tra mondi diversi, sintesi di tradizioni apparentemente inconciliabili, specchio fedele delle aspirazioni e delle contraddizioni dell’umanità. La sua opera celebra quella verità emotiva che rende tangibili i sentimenti più profondi dell’animo umano, elevando lo spirito verso una bellezza capace di trovare, anche negli orrori del tempo, barlumi di pace e comprensione.
La mostra è prodotta e organizzata dalla Fondazione Ferrara Arte e Arthemisia, in collaborazione con il Servizio Cultura, Turismo e rapporti con l’Unesco del Comune di Ferrara, con il patrocinio della Regione Emilia-Romagna, da una idea di Paul Schneiter e a cura di Francesca Villanti con Paul Schneiter.
La mostra vede come special partner Ricola, mobility partner Frecciarossa Treno Ufficiale e conta sul supporto di Copma.
Ricola, azienda svizzera che dal 1940 realizza caramelle e tisane grazie all’originale ricetta alle 13 erbe svizzere, sostiene l’importanza dell’arte*; nelle sale di Palazzo dei Diamanti i visitatori potranno scoprire il talento unico di Marc Chagall accompagnati dal gusto inconfondibile di Ricola, grazie ai samples di caramelle di cui gli spettatori verranno omaggiati nella visita alla mostra.
Protagonisti dell’assaggio Ricola saranno i gusti più amati tra cui Menta Fresca, a base di menta piperita delle Alpi Svizzere, una pianta dalle numerose proprietà, tra cui la capacità di rinfrescare a lungo bocca e gola, e la nuovissima caramella Lampone e Melissa, dal gusto sorprendente. Un equilibrio fresco e fruttato tra il sapore intenso del lampone e le note aromatiche della melissa, unito alla celebre miscela di 13 erbe alpine, ideale in ogni momento della giornata.
*L’amore per l’arte è nel DNA di Ricola, proprio grazie alla sua famiglia fondatrice. La Ricola Holding AG infatti, colleziona sin dagli anni Settanta, arte contemporanea svizzera all’interno di una collezione esposta negli edifici della sede del Gruppo Ricola. Nel corso del tempo è nata così una vera e propria collezione dal notevole spessore qualitativo, tra cui figurano opere giovanili di artisti ormai affermati. La collezione vanta dipinti di Richard Paul Lohse, Max Bill, Camille Graeser e Verena Loewensberg, divenuti famosi col nome di “Zürcher Konkrete” e riunisce in particolare svariati dipinti costruttivisti e teorici, fotografie e lavori su carta, nonché opere di matrice espressionista che hanno il corpo come protagonista. Fra le acquisizioni più significative si contano opere, o gruppi di opere, firmate da Christoph Büchel, Jacques Herzog, Bruno Jakob, Karim Noureldin, Vaclav Pozarek, Shirana Shahbazi, Anselm Stalder e Erik Steinbrecher” .
La mostra
Nel laboratorio segreto di Marc Chagall il tempo sembra sottrarsi alle leggi della fisica. Sposi che sorvolano campanili, violinisti sui tetti, profeti biblici accanto a capre azzurre compongono immagini dove memoria dell’infanzia e cronaca del presente si fondono in una vertiginosa simultaneità.
Dietro quest’apparente anarchia temporale si cela la lucidità di chi ha attraversato il Novecento come un equilibrista, trasformando la propria esistenza in linguaggio universale. Per Chagall il racconto pittorico non è trascrizione degli eventi, ma trasfigurazione poetica che custodisce il nucleo emotivo e spirituale. Volti amati, luoghi dell’infanzia, simboli della tradizione diventano memoria che si rinnova, trasformandosi in una esperienza collettiva dove storia personale e universale si riflettono.
La casa natale si affaccia sui boulevard di Parigi, il ricordo di Bella si intreccia con la presenza di Vava come simbolo di un amore che sopravvive al tempo e la memoria biblica risponde alle tragedie del Novecento.
Nei dipinti prende forma una memoria affettiva: ciò che è stato amato continua a esistere, ciò che è perduto può essere ritrovato. È la temporalità del sogno, dove il ricordo non è conservazione passiva ma esperienza viva. Il tempo non obbedisce alla linearità cronologica ma si dispone come spazio interiore, dove immagini lontane e vicine convivono senza gerarchie. Questa libertà permette di sostituire alla narrazione lineare una dimensione emotiva e sacra. La sua pittura, sospesa tra storia e visione, si offre come testamento poetico del XX secolo: opera capace di restituire, nella stessa immagine, dolore e bellezza, perdita e rinascita.
