Dopo la pausa forzata, dovuta alle limitazioni imposte dalla pandemia, che ha portato alla cancellazione della passata edizione, il Festival, giunto alla sua sedicesima edizione, ritorna a invadere la città con decine di progetti fotografici che si interrogano sul ruolo delle immagini e della cultura visiva in questo momento storico, ponendo l’attenzione sulla natura complessa e sfaccettata delle immagini, che proprio grazie alla loro indeterminatezza, provvisorietà, ambiguità e complessità, sono un ottimo punto di partenza per aiutarci a ripensare il mondo in cui viviamo.
“Se non è stato ancora provato che la bellezza salverà il mondo, è certo che la bellezza, come in passato, aiuterà a farlo vivere con intelligenza, libertà e elevazione della persona – dice il sindaco di Reggio Emilia, Luca Vecchi – Riproporre, coraggiosamente, Fotografia Europea nel 2021 ha questo principale obiettivo: aiutare a vivere e a far rivivere le persone, chiunque esse siano, da qualsiasi parte del mondo provengano, grazie alla fotografia e agli artisti che la propongono. Avremo novità allestitive importanti e innovative. Avremo una direzione artistica del Festival prestigiosa, rafforzata e in continuità con la lunga esperienza trascorsa, apprezzata al punto da fare di Reggio Emilia e del suo festival Fotografia Europea un punto di riferimento internazionale”.
“In questi ultimi mesi – afferma l’assessora alla cultura e al marketing territoriale Annalisa Rabitti – il mondo della cultura reggiano, costretto a una pausa forzata e sofferta, ha risposto all’emergenza Covid con numerose iniziative dinamiche e creative on line. Ma la cultura che amiamo è in presenza. Per questo stiamo programmando le attività della primavera e una delle sue eccellenze: il festival Fotografia Europea. Non abbiamo rinunciato a organizzarlo e a rinnovarlo nel programma e nella direzione artistica che si apre a orizzonti internazionali con nuove partecipazioni. Crediamo che la fotografia possa aiutarci ad immaginare il futuro producendo domande, sollevando dubbi e opinioni, ponendo l’attenzione sui limiti, ma anche aiutandoci a generare soluzioni per superarli. Per questo motivo per la nuova edizione del festival Fotografia Europea abbiamo scelto un verso tratto da una poesia di Gianni Rodari: “Sulla Luna e sulla Terra / fate largo ai sognatori!”
A Reggio la cultura non si ferma, non si dà per vinta e non starà al suo posto”.
Con un programma denso di eventi, alla presenza di artisti internazionali, il Festival – prodotto e promosso da Comune di Reggio Emilia e Fondazione Palazzo Magnani – per convivere al meglio con le restrizioni che ci accompagneranno ancora per i prossimi mesi, partirà con un’anteprima, il14 maggio, proponendo per la prima volta cinque mostre open air.
Cinque progetti di fotografi contemporanei creeranno altrettanti allestimenti unici in piazze e luoghi di Reggio Emilia, pensati ad hoc per una visione all’aperto, in modo da garantire la fruizione in qualsiasi condizione e a un pubblico ampio.
Una di queste sarà dedicata al vincitore dell’Open Call riservata a talenti emergenti, aperta da oggi fino al 22 febbraio 2021. Fotografi, curatori e collettivi europei di qualsiasi età sono chiamati a sviluppare un progetto sul tema di questa edizione, pensato per un allestimento all’aperto. Al vincitore il Festival metterà a disposizione un contributo di 3.000 euro per l’installazione del progetto, che entrerà a far parte del circuito ufficiale di FOTOGRAFIA EUROPEA.
I lavori dell’Open Call saranno selezionati da una giuria composta dalla direzione artistica del Festival, che, altra importante novità di quest’anno, si rinnova. Con Walter Guadagnini saranno Diane Dufour(direttrice di Magnum Photos dal 2000 al 2007, fondatrice dello spazio espositivo parigino Le Bal e affezionata collaboratrice del festival dal 2015 al 2017) e Tim Clark (curatore e docente inglese, capo redattore di 1000 Words, uno dei principali magazine onlinedi fotografia – da lui fondato nel 2008 – punto di riferimento per la cultura fotografica contemporanea) a selezionare tutte le proposte del Festival. Una rinnovata direzione artistica, in grado di combinare sguardi internazionali e arricchire con sensibilità differenti l’offerta delle tante mostre a disposizione del visitatore.