
Da venerdì 9 a domenica 11 maggio 2025, torna a Torino, la Photo Art Fair, la prestigiosa fiera internazionale della fotografoa: 50 gallerie e il nuovo Talks Program.

L’evento si svolgerà alle OGR Torino, centro di cultura e innovazione unico in Europa, e riunirà gallerie d’arte e fotografia internazionali, offrendo ai visitatori un’esperienza immersiva tra esposizioni di artisti affermati e talenti emergenti. Ad arricchire il programma di questa edizione arriva il nuovo Talks Program – The Phair, un ciclo di incontri focalizzati sul tema del collezionismo, per approfondire le tre principali prospettive (privata, corporate e istituzionale) attraverso conversazioni informali con professionisti del settore. La fiera si conferma un evento di riferimento per appassionati, collezionisti e professionisti, celebrando la fotografia in tutte le sue forme e creando un dialogo tra innovazione e tradizione, per raccontare l’evoluzione del mezzo fotografico.

“The Phair dal 2019 si è posta come obiettivo di rappresentare a differenti tipologie di pubblico una sorta di censimento, non solo commerciale, di quanto accade nel mondo dell’arte con riferimento esclusivo all’uso dell’immagine” dichiara il direttore Roberto Casiraghi. “Per raggiungere questo obiettivo siamo partiti dallo scandaglio delle realtà italiane e, nel tempo, ci siamo aperti a quelle europee, avendo cura di ospitare gallerie di diversi paesi – l’edizione di quest’anno ne presenta il 15% – ed incrementando sensibilmente la quantità e soprattutto la qualità dei partecipanti agli incontri, proprio per offrire autorevoli punti di vista oltre a quello del mercato rappresentato dalle gallerie. La crescita di prestigio di The Phair, maturata in sole sei edizioni, e lo spazio che la Fiera si è ricavata in un comparto fortemente inflazionato, ci stimolano a proseguire nel nostro percorso e ad offrire un orizzonte il più nitido possibile e a rendere Torino sempre più una capitale internazionale della fotografia.”
Per promuovere il patrimonio fotografico nazionale e rafforzare i rapporti con le realtà museali torinesi, The Phair ha avviato una collaborazione con la GAM – Galleria Civica di Arte Moderna e Contemporanea scegliendo di utilizzare come immagine guida di questa edizione Torino, giostra Zeppelin in movimento (1934) di Mario Gabinio, custodita dall’Archivio Fotografico dei Musei Civici. La scelta di utilizzare un’opera di archivio non esposta permanentemente, ma presente in originale a The Phair con una parete dedicata, è legata alla volontà di sensibilizzare sull’importanza degli archivi storici promuovendo la valorizzazione e accessibilità del patrimonio fotografico nazionale. Lo scatto, una ripresa notturna della celebre giostra torinese, testimonia la capacità della fotografia di essere non solo semplice documentazione, ma anche sperimentazione artistica.
Il lavoro di Mario Gabinio (Torino, 1871-1938) si caratterizza, infatti, per un’indagine sistematica del mondo delle forme, che la luce trasforma in strutture virtuali, esistenti solo in quanto fotografate. Gabinio iniziò la sua carriera con scatti amatoriali di vedute alpine finché, già dal primo decennio del Novecento, il suo lavoro non divenne strutturato e professionale. Il fotografo iniziò a concentrarsi sulla documentazione urbana, non attraverso i tradizionali scatti di vedute di città e montagna, ma sperimentando con le forme.
Talks Program

Per la sua VI edizione, The Phair arricchisce il programma con un ciclo di incontri e approfondimenti dedicati al collezionismo, offrendo al pubblico un’occasione unica di confronto con collezionisti, art advisor, direttori di musei e fondazioni. Da venerdì 9 a domenica 11 maggio, infatti, prenderà vita il Talks Program – The Phair, un percorso che approfondisce il collezionismo privato, corporate e istituzionale, con l’obiettivo di rendere questo mondo più accessibile e stimolare una partecipazione attiva: The Phair si propone di contribuire attraverso incontri con protagonisti del panorama nazionale e internazionale.
Venerdì 9 maggio, durante il primo giorno di The Phair, alle ore 12:30 si terrà l’incontro Truth in Photography con uno dei più rispettati ed eclettici studiosi di fotografia al mondo Joan Fontcuberta e Denis Curti, direttore artistico di Le Stanze della Fotografia e fondatore della galleria STIL. Il dibattito verterà sulle ambiguità della fotografia tra arte e documentazione, riflettendo sul concetto di verità visiva e sulla capacità dell’immagine fotografica di informare, illudere o costruire nuove narrazioni.
Alle ore 15:30 si terrà l’incontro The role of Italian photography in the wider, global context, per affrontare il ruolo della fotografia italiana nel panorama internazionale, il confronto con l’estero, il valore delle collezioni pubbliche e private e le figure di riferimento della scena contemporanea. Protagonisti saranno Lucia Bonanni, fondatrice del progetto BDC – Bonanni Del Rio Catalog, l’artista Silvio Wolf, e Carrie Scott, curatrice d’arte e consulente. A moderare sarà Francesca Filippino Pinto, curatrice d’arte e consulente.
Alle ore 17:00 si terrà A conversation between an artist and a collector che vedrà protagonisti il fotografo Olivo Barbieri e Antonio Carloni, vicedirettore delle Gallerie d’Italia e curatore del Cortona Photography Festival. La conversazione, moderata da Denis Curti, approfondirà il tema del collezionismo da prospettive inedite: quella dell’artista e quella della committenza culturale. Una riflessione sul valore delle opere, in un contesto in cui l’artista non è sempre rappresentato da una galleria, per comprendere meglio in che modo le istituzioni possano contribuire a valorizzare la fotografia incidendo sul mercato.
Chiuderà la giornata Building a Legacy Collection alle ore 18:30, con Marie-Laure de Clermont-Tonnerre, fondatrice di Spirit Now London, e Sebastian Lux, CEO e curatore della Collezione / Fondazione FC Gundlach. Parleranno, insieme con Christian House, giornalista del Financial Times, di cosa significhi costruire una collezione fotografica duratura, quali sono le responsabilità e le scelte da compiere, e come trasformare una collezione privata in patrimonio condiviso.
Sabato 10 maggio, alle ore 12:30 si terrà Building and Supporting a Museum Collection, con Massimo Prelz Oltramonti, collezionista d’arte e mecenate, Marta Weiss, curatrice di fotografia al Victoria and Albert Museum, Luigi Cerutti, Segretario Generale della Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT, e a moderare Christian House. L’incontro approfondirà il dialogo tra musei, collezionisti privati e fondazioni, esplorando i processi di acquisizione, il ruolo del curatore e le strategie di valorizzazione del patrimonio fotografico.
Alle ore 16:00 si proseguirà con Corporate Photography Collections, che vedrà intervenire Katarzyna Piskorz della Collezione ING in Polonia e l’architetto e collezionista Mario Cucinella. A moderare sarà Simen Yöruk, fondatore di Elipsis Projects e Exhibition Director del Qatar Museum. Il talk indagherà le motivazioni e le strategie dietro le collezioni aziendali, mettendo a confronto le pratiche italiane e internazionali, e riflettendo su come arte e impresa possano dialogare.
La giornata si concluderà alle ore 18:00 con il talk Art Photography and the Commercial Market, con il fotografo Bastiaan Woudt, Matthias Harder, direttore e curatore della Helmut Newton Foundation, Tommy Rönngren, Executive Director Hoyningen Huene Estate Archive, e a moderare la consulente d’arte Caterina Mestrovich. Sarà un’occasione per discutere del mercato della fotografia d’arte, dei ruoli di artisti, gallerie e collezionisti, delle dinamiche economiche. Verrà esplorata anche la tensione tra verità e costruzione nell’immagine fotografica, muovendosi tra fotografia concettuale, documentaria e fashion photography.
Domenica 11 maggio, l’ultimo giorno di The Phair vedrà alle ore 12:30, l’incontro Curating a Photography Collection and Prize con la partecipazione di Isabelle von Ribbentrop, direttore esecutivo del Prix Pictet, Ettore Molinario, economista e storico dell’arte, e a moderare Simen Yöruk. Il panel rifletterà sull’identità e sull’impatto di premi e collezioni fotografiche, sia da un punto di vista curatoriale che legale e aziendale, affrontando anche il ruolo della committenza e le relazioni con musei e gallerie.
Il programma si chiuderà alle ore 16:00 con Private Collections, un confronto tra i collezionisti Robert Popper, Emilio Bordoli, Giorgio Fasol e Clemente Zorzetto, moderati da Brandei Estes, specialista in fotografie, curatrice e consulente. L’incontro offrirà uno sguardo personale e autentico sul mondo del collezionismo privato: da dove si comincia, come si costruiscono relazioni di fiducia con gallerie e case d’asta, cosa significa collezionare oggi e quali sono le prospettive per il futuro.
Le gallerie presenti
Durante i tre giorni di fiera le 50 gallerie di arte contemporanea e di fotografia, selezionate per garantire un elevato livello qualitativo e una proposta organica, provenienti dall’Italia ma anche da Belgio, Germania, Gran Bretagna e Svizzera. Ogni galleria presenterà progetti artistici incentrati sull’idea di immagine, per rendere Torino un polo di riferimento e di confronto sul tema.
Tra le tante, Alberto Damian Gallery parteciperà proponendo un dialogo tra le fotografe Lori Sammartino e Marialba Russo che, pur avendo operato in periodi diversi, condividono affinità stilistiche. Le loro fotografie, infatti, tutte in bianco e nero, ritraggono l’Italia del Centro-Sud a distanza di 25-30 anni. A The Phair la selezione delle opere di Lori Sammartino sarà curata personalmente da Marialba Russo, che cercherà così un confronto artistico con la Sammartino.
A.MORE Gallery parteciperà con un percorso espositivo in cui si intrecciano le visioni di Aldo Salucci e Gianni Melotti, dando vita a un dialogo tra memoria, immaginazione e natura. In Blue Velvet Salucci ipotizza un futuro autonomo e possibile, in cui la natura riconquista spazi abbandonati dall’uomo, mentre in Carpe Diem VII, fonde pittura e fotografia per evocare un’immaginazione resistente e spirituale. A completare il percorso, Negative Academic Composition #6 di Gianni Melotti, dove luce e polvere si intrecciano in un tempo sospeso.
La galleria Erica Ravenna porterà un progetto che unisce quattro artisti di diverse generazioni, accomunati dall’uso innovativo della fotografia per indagare la natura e i suoi significati profondi. Vincenzo Agnetti, con la sua tecnica di creare segni graffiando la superficie nera della pellicola, ha dato vita a immagini che richiamano la circolarità e l’origine della natura; Tomaso Binga, nome d’arte di Bianca Pucciarelli Menna, sovrappone segni linguistici e immagini, utilizzando la lettera “O” come simbolo dell’eterno ciclo delle stagioni e le foglie come fossili sospesi nel tempo; Dominique Lacloche imprime fotografie su enormi foglie di Gunnera manicata, una pianta originaria del Sud America; Begoña Zubero riflette sul paesaggio come archivio vivente di memoria e identità, combinando rigore formale e sensibilità concettuale.
Alla scoperta di un altro mondo sarà dedicato il progetto espositivo della Galerie P, Un’altra realtà / Another Reality, incentrato sulla fotografia scenografica, tramite le visioni di tre artisti internazionali: Julia Fullerton-Batten, Frédéric Fontenoy e Bart Ramakers. Ogni fotografia di questa raccolta è costruita come un tableau, una narrazione congelata nel tempo, che invita il pubblico a esplorare i confini sfumati tra realtà e immaginazione, in un viaggio visivo che riflette sulle percezioni, sull’identità e sulla natura stessa dell’esistenza.
Presente anche la galleria Jaeger Art con le opere di tre artisti di rilievo internazionale, ognuno con un approccio unico alla fotografia: Gregor Törzs, la cui estetica cinematografica e il raffinato uso della luce si riflettono in opere esposte in tutto il mondo; l’olandese Bastiaan Woudt, fotografo autodidatta noto per il suo stile minimalista e per la sensibilità dei suoi ritratti e paesaggi; George Hoyningen-Huene (1900–1968), pioniere della fotografia di moda, noto per la sua fusione tra modernismo, neoclassicismo e surrealismo.
Sarà presente anche la galleria Kuckei + Kuckei con opere di Barbara Probst, Miguel Rothschild e Lilly Lulay, artisti che esplorano il linguaggio fotografico con approcci inediti. Barbara Probst scompone la percezione della realtà attraverso una serie di immagini scattate simultaneamente da diverse angolazioni; Miguel Rothschild trasforma la fotografia in opere tridimensionali, intervenendo sulla superficie con materiali come chiodi, fili e vetri; Lilly Lulay riflette sull’odierna sovrapproduzione di immagini, partendo da fotografie proprie e altrui e trasformandole in oggetti tangibili tramite tagli, installazioni, collage e ricami.
Fake Reality è il titolo del progetto di MC2 Gallery, che metterà in dialogo le pratiche post-fotografiche di Dune Varela e Pietro Catarinella, due artisti uniti dalla volontà di oltrepassare i confini dell’immagine: Dune Varela trasferisce i pigmenti della sua fotografia su marmo di Carrara, creando sculture che evocano rovine archeologiche; Pietro Catarinella fonde intelligenza artificiale e pittura, creando immagini con l’IA per poi dipingerle a olio.
Persons Projects dedicherà il proprio spazio alla fotografia concettuale della Helsinki School, il movimento nato a fine anni ‘90 presso l’Università di Arte e Design di Helsinki, esponendo le opere di tre protagonisti: Santeri Tuori, Mikko Rikala e Milja Laurila. Uniti da un approccio sperimentale, i loro lavori affrontano temi come natura, memoria e femminismo, con il passare del tempo come filo conduttore.
La galleria Tallulah Studio Art presenterà un progetto espositivo che mette in dialogo quattro artisti internazionali – Glen Wexler, Phillip Toledano, Keila Guilarte e Donatella Izzo – ognuno dei quali esplora, attraverso la fotografia, le molteplici sfumature della realtà e della percezione. Dalle visioni ultraterrene e cinematografiche di Glen Wexler, alla riflessione sul potere manipolativo dell’intelligenza artificiale nelle narrazioni storiche proposto da Phillip Toledano, passando per l’universo sospeso e intimamente simbolico di Keila Guilarte, fino agli anti-ritratti di Donatella Izzo, che trasformano il volto femminile in icona sacra e misteriosa.
La galleria Tucci Russo – Studio per l’Arte Contemporanea porterà una selezione di opere di Jan Vercruysse appartenenti al ciclo Camera Oscura (2001-2002). Poeta fino agli anni ’70, Vercruysse ha poi dedicato la sua ricerca all’arte visiva, esplorando il ruolo dell’artista e il significato stesso della rappresentazione. Le sue opere sono costruite tramite la combinazione di più elementi visivi, proprio come la poesia è scritta tramite il susseguirsi di più parole. In particolare, la serie Camera Oscura si basa su un processo fotografico che riproduce il principio della camera oscura: ogni dittico presenta un’immagine “normale” sulla sinistra accanto alla sua versione “invertita” sulla destra, come apparirebbe nell’originale dispositivo ottico.
Focus Giovani Artisti
The Phair, insieme con l’artista torinese Eva Frapiccini, inaugura un progetto speciale dedicato agli artisti under 40, sia italiani che internazionali. L’iniziativa si propone di individuare e valorizzare 10 voci emergenti più rilevanti della scena contemporanea, esplorando linguaggi innovativi e traiettorie artistiche in evoluzione. Attraverso una selezione curata, il focus offrirà uno sguardo attento sulle nuove tendenze, mettendo in relazione le ricerche più interessanti con il panorama artistico globale.
I premi di The Phair 2025
The Phair incrementa la presenza di premi per artisti e gallerie grazie alla collaborazione con aziende e partner: Premio Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT, Premio in collaborazione con Just The Woman I Am, Residenza d’Artista Mario Cucinella Architects e Residenza Artistica “Scisti e Vinisti”.
Premio Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT
La Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT, partner storico di The Phair attraverso il sostegno ai progetti culturali e al Guest Program, conferma per il secondo anno la scelta di acquisire un’opera tra quelle presenti in fiera, con un budget superiore a quello della precedente edizione; l’opera acquisita entrerà a far parte della propria collezione e sarà destinata al Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea.
Premio in collaborazione con Just The Woman I Am
L’evento Just The Woman I Am, organizzato dal CUS Torino, in collaborazione con Università e Politecnico di Torino che sostiene la ricerca universitaria sulla salute e sul cancro e promuove la prevenzione, i corretti stili di vita, l’inclusione e la parità di genere, sceglie The Phair per ampliare la diffusione dei valori del progetto e avvicinarlo al mondo dell’arte. Il premio, promosso nell’ambito di questa collaborazione, selezionerà opere che affrontano i temi del benessere, della salute e della parità di genere, con un valore compreso tra 3.000 e 5.000 euro. Una giuria qualificata, composta da Riccardo D’Elicio, Presidente CUS Torino Asd, Giulia Tosetti, Founder & Ceo Emblème, Tosetti Value – Family Office, Carla Testore, collezionista e curatrice, Lorenzo Bruni, curatore e componente Comitato Curatoriale The Phair, ed Emilio Bordoli, collezionista, individuerà nove opere finaliste, che verranno esposte durante The Phair. I partecipanti dell’evento Just The Woman I Am potranno accedere alla fiera usufruendo dell’ingresso ridotto e riceveranno una tessera che consentirà di votare l’opera preferita. L’opera vincitrice, che sarà annunciata domenica 11 maggio, verrà acquisita da Just The Woman I Am e, in segno di impegno verso la ricerca, The Phair effettuerà una donazione di pari importo a sostegno della lotta contro il cancro.
Residenza d’Artista Mario Cucinella Architects
In occasione di The Phair 2025, nasce la prima Residenza d’Artista Mario Cucinella Architects, un’opportunità unica per approfondire il dialogo tra arte, architettura e sostenibilità. Lo studio fondato nel 1992 da Mario Cucinella si distingue per un approccio multidisciplinare che unisce ricerca, ingegneria e design, con l’obiettivo di ridefinire la bellezza al di là della pura estetica. Un comitato di esperti selezionerà un artista tra quelli presenti in fiera, privilegiando opere capaci di interpretare i valori dello studio: collaborazione, innovazione, sensibilità ambientale e interazione tra sapere manuale e intellettuale. Il vincitore, proclamato domenica 11 maggio, riceverà una residenza di due settimane a Bologna, comprensiva di ospitalità e produzione di cinque opere originali, che entreranno a far parte della collezione dello studio. The Phair dedicherà gratuitamente uno spazio espositivo ai lavori realizzati, in occasione dell’edizione 2026, corredati da un testo critico.
Residenza d’Artista “Scisti e Vinisti”
Nasce anche la Residenza d’Artista “Scisti e Vinisti”, promosso da CON Red Lab, associazione culturale no profit attiva nella valorizzazione delle radici mediterranee attraverso l’arte contemporanea. Un comitato di esperti, composto da Roberto Casiraghi, Direttore di The Phair, Francesca Canfora, curatore indipendente e architetto, e Lucia Pezzulla, Presidente dell’Associazione CON Red Lab, selezionerà un artista tra quelli presenti in fiera per una residenza d’artista nell’autunno 2025 in Salento, presso The apARTment, sede dell’associazione a Casamassella (LE). Il vincitore si confronterà con il paesaggio, la comunità e le tradizioni del territorio, per realizzare un progetto fotografico inedito. Il titolo scelto per la residenza, tratto da un’espressione dialettale salentina che significa “sei andato e tornato”, è un invito a superare il turismo mordi e fuggi e a creare un legame autentico con i luoghi. Il lavoro prodotto sarà presentato in primavera 2026 negli spazi di The apARTment, come esito di un percorso di ricerca tra natura, identità e creatività condivisa.
The Phair si svolge sotto il patrocinio di Regione Piemonte e Città di Torino, con il sostegno di Camera di Commercio di Torino, Fondazione Compagnia di San Paolo, Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT.
Info: www.thephair.com