Lo stato della digitalizzazione del turismo nelle città europee

Lo stato della digitalizzazione del turismo nelle città europee

Turismo digitale Appquality

La ricerca svolta da AppQuality, startup innovativa, realizzata in collaborazione con gli Osservatori Digital Innovation della School of Management del Politecnico di Milano con l’obiettivo di fotografare il livello di digitalizzazione dei siti turistici delle destinazioni europee più visitate nel 2019. 

Tra i dati più significativi dello studio, solo 9 città su 17 offrono la possibilità di acquistare escursioni online e sono solo 3 le città che offrono la possibilità di creare un itinerario interattivo, mentre poco più della metà promuove la Tourist Card. 

Milano è prima per la ricchezza delle informazioni sulla mobilità, ma c’è ancora poca attenzione al tema della mobilità sostenibile, un’altra delle esigenze future dei visitatori con cui molte città dovranno fare i conti, vista la crescente attenzione dei viaggiatori, circa l’83% a livello mondiale, verso soluzioni sempre più sostenibili in futuro.

Per sapere se l’Europa è pronta a offrire un’esperienza digitale efficace ai viaggiatori, AppQuality fa testare agli utenti i siti delle principali città europee

La pandemia ha colpito indiscriminatamente l’economia di tutto il mondo e, in particolare, il settore Travel dove si è visto un cambio di passo nel modo di viaggiare. Non è un caso che nel corso del 2020, le imprese turistiche abbiano registrato un calo delle entrate tra il 40% e il 90%, come riportano i dati dell’Osservatorio Innovazione Digitale nel Turismo della School of Management del Politecnico di Milano. Sebbene si siano intravisti i primi segnali di ripresa in alcuni comparti, anche il 2021 è ancora lontano dai risultati del 2019. Tra le difficoltà affrontate dal settore, però, molte sono soprattutto legate a una modifica nel modo di viaggiare delle persone, un fattore con cui molti siti turistici dovranno fare i conti e ripensare la propria offerta, a partire dal primo punto di contatto tra il visitatore e la destinazione di viaggio: il proprio sito online.

Ma l’Europa è davvero pronta a offrire un’esperienza digitale efficace? Per rispondere alle necessità dei viaggiatori di tutto il mondo, AppQuality lancia la ricerca “Lo stato della digitalizzazione del turismo europeo: sfida tra destinazioni”, svolta in collaborazione con gli Osservatori Digital Innovation della School of Management del Politecnico di Milano.

Nel dettaglio, tra giugno e luglio 2021, la startup innovativa ha selezionato i 17 siti web delle destinazioni europee più visitate nel 2019 secondo il sito Euromonitor e coinvolto la propria community per scoprire vantaggi e criticità del sito così da ottenere dei dati sulla User Experience del consumatore.

Il metodo AppQuality: quali sono le tre informazioni più cercate sui siti di viaggio?

Il sito web di una destinazione spesso rappresenta il primo punto di contatto con un viaggiatore, soprattutto se straniero. AppQuality ha ingaggiato sulla propria piattaforma utenti tra i 20 e i 35 anni, equamente distribuiti per genere e provenienza, a cui è stato chiesto di rispondere alla domanda: “Prima di partire quali sono le prime 3 informazioni su cui fai ricerca per scegliere la tua destinazione?”

La startup ha studiato l’offerta digitale dei siti approfondendo i servizi che costituiscono motivazioni importanti nella selezione di una destinazione e le componenti che facilitano l’organizzazione del viaggio. I risultati, infatti, mostrano come per oltre la metà dei viaggiatori siano indispensabili certe informazioni, come la possibilità di organizzare itinerari ed escursioni (circa il 60%), di acquistare una card turistica, di conoscere la disponibilità di mezzi di trasporto per muoversi in città (oltre il 50%), a quelle più complesse su quanto quella località guardi all’ambiente con l’accesso a mezzi sostenibili come auto e tram elettrici, ma anche quali servizi sanitari offra in caso di emergenza. Ma un utente 4.0, sempre più digitalizzato, è anche alla ricerca di un’esperienza immersiva, in cui predilige anche un sito progettato con un design fresco e accattivante, che lo avvicina all’offerta in modo più coinvolgente e lo facilita nella ricerca delle informazioni oppure premia la scelta di più touchpoint e di sistemi innovativi che migliorano la User Experience, come realtà aumentata per un tour a distanza o mappe virtuali per immergere più a fondo il turista nella scelta della sua destinazione di viaggio.

I risultati: bassa promozione a itinerari ed escursioni, meno della metà offre la Tourist Card e poca attenzione alla mobilità, soprattutto se si parla di sostenibilità

Tra le prime informazioni ricercate sui siti di viaggio presi in esame si trovano quelle legate agli itinerari e alle escursioni, ancora prima di effettuare la prenotazione del viaggio. Solo 9 città su 17 offrono la possibilità di acquistare escursioni online, ma il dato più grave è che nel 23% dei casi il sito di acquisto non è stato trovato, seppure sia presente. Solo 3 città (Roma, Amsterdam e Dublino) offrono la possibilità di creare un itinerario interattivo, ovvero di salvare punti di interesse e pianificare in dettaglio le tappe del proprio viaggio.

Risultati poco incoraggianti, ma lo sono ancora meno quelli sui dati di acquisto delle Card turistiche, che permettono ai viaggiatori di accedere facilmente alle attrazioni della città, agli sconti nei negozi locali o di acquistare in modo più agevole i biglietti per gli spostamenti in destinazione. Infatti, solo 9 città su 17 offrono la possibilità di acquistare una card sul sito di destinazione. Eppure la Card Turistica è lo strumento che dovrebbe permettere di rafforzare il brand della località, far conoscere il patrimonio diffuso, gestire il flusso turistico e aumentare la soddisfazione del visitatore. La tecnologia applicata alla card offre, inoltre, all’azienda che ha sviluppato il sito numerosi vantaggi, quali la possibilità di raccolta dati o l’analisi dei flussi turistici. Un elemento dunque fondamentale per la crescita e lo sviluppo del turismo locale.

Tra le prospettive più positive, invece, si trovano i risultati riguardanti la mobilità. Secondo la ricerca, tutti i siti presentano le principali informazioni sui mezzi di trasporti disponibili, gli orari, i costi e i principali siti di prenotazione. Spicca fra tutte Milano, la città con il maggior numero di tipi di trasporto (8, su una media di 4,5) e per i quali sono presenti le informazioni4.

Quello che invece ancora stenta a decollare è il tema della mobilità sostenibile. Solo nel 20% dei siti analizzati sono state trovate informazioni a riguardo. Un’altra delle esigenze future dei visitatori con cui molte città dovranno fare i conti, vista la crescente attenzione dei viaggiatori verso soluzioni sempre più sostenibili: secondo una ricerca di Booking.com condotta a giugno 2021, l’83% dei viaggiatori a livello mondiale ritiene che il turismo sostenibile sia vitale. Tra questi, il 61% dichiara che la pandemia lo ha spinto a voler viaggiare in modo più sostenibile in futuro. Anche a livello europeo è forte l’attenzione verso il tema, come dimostra la Risoluzione del Parlamento europeo del 25 marzo 2021 sulla definizione di una strategia dell’UE per il turismo sostenibile (2020/2038(INI).

Conclusioni: ripartire dalle basi, ovvero migliorare l’offerta digitale su siti e app

Le destinazioni non possono abdicare al ruolo di principali promotori della propria variegata offerta turistica territoriale – commenta Eleonora Lorenzini, direttrice dell’Osservatorio Innovazione Digitale nel Turismo del Politecnico di Milano -. La ricerca delle informazioni è una fase fondamentale del journey dell’utente che influenza sia la scelta della destinazione che delle attività da svolgere in viaggio. L’indagine ha fatto emergere la necessità di ripartire dalle basi nel disegno dell’esperienza utente sul primo punto di contatto di un viaggiatore, il sito web. Non è sufficiente presentare una serie di informazioni; esse vanno collocate in modo corretto e attrattivo dove gli utenti si aspettano di trovarle.

In molti siti analizzati da AppQuality, infatti, le informazioni erano di fatto presenti, ma non sono state trovate da chi ha navigato il sito.

Ricchezza di funzionalità e facilità d’uso sono il volano più potente per generare un atteggiamento positivo nel visitatore e conseguenti ricavi economici. La vera sfida è tenere insieme questi due elementi spesso in contrasto. L’unico anello che può tenere insieme questa unione è proprio l’interfaccia, il primo contatto che l’utente ha con ciò che sta cercando. Successivamente, è importante investire sulla User Experience. Gli utenti finali, come le persone reali della nostra community coinvolte per questo studio, navigano sui siti web secondo le loro abitudini. Questo è determinante per capire ciò che li porta a tornare su quel sito o cercare altrove. Sono comportamenti virtuosi che possono fare la differenza nel successo o meno del proprio prodotto o servizio digitale” conclude Luca Manara, CEO e co-founder di AppQuality.

AppQuality (www.app-quality.com) è la soluzione che aiuta le aziende a creare prodotti e servizi user-centrici coinvolgendo la sua community (il Crowd) di persone reali in tutte le fasi del processo, dal design allo sviluppo fino al testing.

AppQuality nasce nel 2015 nel centro di ricerca “Mobile Lab” del Politecnico di Milano e di Cremona da tre ex studenti, Edoardo Vannutelli, Filippo Maria Renga e Luca Manara, oggi Ceo della startup, che avevano un’idea in mente: migliorare la qualità delle mobile app sul mercato chiedendo agli utenti stessi di testarle e trovare i difetti di funzionamento. Da allora AppQuality ha ottimizzato l’esperienza e la qualità di una gamma estesa di prodotti e servizi grazie a un ventaglio di soluzioni che includono, tra gli altri, il Crowdtesting, lo UX testing e la Market Research.

Tutte hanno una cosa in comune: mettere i consumatori finali al centro della strategia del prodotto. La startup collabora regolarmente con medie e grandi imprese internazionali tra cui Pirelli, Costa Crociere, Gruppo De’Longhi, ING, Enel, Lottomatica, Intesa Sanpaolo, Axa e molti altri. Tra i partner: Fintech District, Osservatori Digital Innovation, Nexi Open.

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