Immancabile il ritorno nei pub per St.Patrick’s Day

Immancabile il ritorno nei pub per St.Patrick’s Day

Guinness, l’iconico brand irlandese avvia le celebrazioni per il St.Patrick’s Day sfidando i fan della celeberrima stout e dell’Irlanda a usare la creatività per non mancare all’appuntamento più Irish dell’anno, ora che finalmente si può tornare a festeggiarlo come da rito nel proprio pub del cuore.

La divertente iniziativa che Guinness ha pensato per i brand lovers, in collaborazione con Turismo Irlandese, si chiama “Don’t touch my St.Patrick’s” è ed una sfida all’insegna dell’humour che fa leva sul grande attaccamento che migliaia di appassionati nutrono per la festa di San Patrizio, ormai radicato nell’immaginario di tantissimi italiani.

L’invito a esprimere l’amore per la loro Guinness Irishness fa leva in modo ironico su quello che sono disposti a dire pur di rimbalzare eventuali impegni e non perdere l’opportunità di festeggiare al pub con gli amici o di tornare finalmente in Irlanda. Una scusa platealmente fake per una passione incredibilmente vera!

E visto che si tratta di testimoniare a tutti un grande amore, il modo ideale per farlo è sui social, commentando i post della pagina Facebook di Guinness con una scusa platealmente falsa che sia la pezza di appoggio per andare al pub la sera del 17 marzo a farsi una pinta in compagnia, festeggiando pure il proprio bartender preferito. Come trovare la scusa perfetta? Guinness dà il buon esempio nei suoi post: “È che stasera mi nominano presidente onorario del pub”; “Ma io verrei eh! È che senza di me non lo festaggiano!”; “Sono il terapista del mio barista, mica lo mollo così, no?”. La sfida è partita il 25 febbraio e le scuse più belle saranno celebrate da Guinness, ovviamente, nel giorno di San Patrizio.

“Don’t touch my St.Patrick’s” nei pub

In molti Irish pub milanesi la sera di San Patrizio ci si potrà divertire, quindi, raccontando a tutti la propria fintissima scusa per andare a fare un vero viaggio in Irlanda. Il premio? Una pinta in omaggio per l’amico portato al pub! Ecco come funziona.

I pub aderenti all’iniziativa avranno un kit creato per l’evento: i clienti che acquisteranno una pinta, riceveranno un gadget e uno speciale sottobicchiere, sul retro del quale sarà possibile scrivere la propria scusa, mostrarla al barista e ricevere la pinta in omaggio per i compagni di festeggiamenti. Tutte le scuse verranno attaccate poi su un wall esclusivo in dotazione al pub che sarà un divertente album di amorevoli bufale! Da legger tutti insieme, tornando, finalmente, a dirsi Sláinte!

Storia e curiosità

La prima birra prodotta da Arthur Guinness nel 1759 non era la stout scura che tutti oggi conosciamo, bensì una Ale.

La Guinness Draught, come la conosciamo noi, è stata prodotta per la prima volta solo nel 1959, per celebrare il 200° anniversario della firma del contratto da parte di Alec Guinness per l’affitto di 9.000 anni della fabbrica di St. James’s Gate a Dublino.

Prima della celeberrima draught, la produzione era incentrata Guinness Extra Stout e Guinness Foreign Extra Stout, in origine chiamata “India West Porter” e prodotta per la prima volta nel 1801.

St. James’s Gate Brewery è la più grande fabbrica di birra stout del mondo. Al suo interno, la Brewhouse 4, inaugurata nel 2014, è ad oggi è una delle più tecnologicamente avanzate ed ecosostenibili del mondo e può produrre 2000 pinte all’ora.

La spillatura della Guinness non viene effettuata con l’anidride carbonica come per la maggior parte delle classiche birre alla spina, Guinness utilizza bensì un apposito impianto che sfrutta il carboazoto per ottenere una schiuma consistente, compatta e cremosa.

L’acqua utilizzata per produrre la birra è un elemento fondamentale e Guinness utilizza quella proveniente dalle Wicklow Mountains, a sud della contea di Dublino.

Il tipico riflesso rosso scuro di Guinness è conferito dalla tostatura dell’orzo, che avviene alla temperatura di 232°C.

Il tempo di spillatura per ottenere una pinta perfetta di Guinness è di 119.5 secondi.

All’interno delle lattine di Guinness è contenuta una piccola sfera bianca chiamata widget che serve a riprodurre il tipico effetto surge una volta che lattina viene aperta.

L’ Open Gate Brewery è il polo di innovazione di Guinness all’interno del St. James ‘s Gate, dove i mastri birrai sperimentano ogni giorno nuovi gusti e processi di produzione su piccola scala. Hop House 13 è tra le birre nate da questo progetto.

Oltre che nella classica pinta, la Guinness dà il meglio di sé anche in alcuni cocktail. Il più famoso è il Black Velvet, creato nel 1861 per piangere la morte del principe consorte Alberto, marito della regina Vittoria. Mentre il corteo funebre passava per le strade di Londra, lo steward del Brook’s Club decise che anche “lo champagne doveva essere messo a lutto” e creò un classico intramontabile: una parte di stout e una parte di champagne.

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