Israele: tutti i numeri del turismo 2023

Israele: tutti i numeri del turismo 2023

Gerusalemme, Scavi città Antica. Crediti IMOT

3,01 milioni di ingressi turistici nel 2023
4,85 miliardi di dollari immessi nell’economia israeliana.
Spesa media per turista (esclusi i voli): 6.005 NIS ( Euro 1458 ad oggi 10 gennaio).
Da gennaio allo scoppio della guerra, crescita del 10% del turismo in entrata dagli Stati Uniti, rispetto allo stesso periodo dell’anno record 2019. Il 36% del flusso ha come motivazione il turismo, il 20% il pellegrinaggio, il 30 % dei turisti si inseriscono nell’ambito di un turismo organizzato. Media del soggiorno: 8,3 notti

Masada e il Mar Morto.Crediti Manu Grinspan. NP

Haim Katz. Ministro del Turismo dello Stato di Israele ha dichiarato: Il periodo compreso tra gennaio 2023 e lo scoppio della guerra ha visto un nuovo record di turismo in entrata dagli Stati Uniti – il principale paese di origine del turismo verso Israele – con un aumento del 10% rispetto allo stesso periodo del 2019, l’anno record in Israele per il turismo. Stiamo preparando le infrastrutture necessarie che ci consentiranno di operare in modo rapido ed efficiente il “giorno dopo”, per contribuire a far ripartire l’economia e offrire al Paese risorse aggiuntive, per la riabilitazione e la crescita. Le indicazioni dal campo sono incoraggianti. Mentre alcuni turisti hanno rimandato le loro vacanze a causa della guerra, molti non hanno cancellato la prenotazione e aspettano il momento giusto per tornare a viaggiare. Israele ha molto da offrire come destinazione turistica e non vediamo l’ora di accogliere nuovamente i turisti nel nostro Paese”.

A dicembre 2023 sono stati registrati 52.800 ingressi n Israele con motivazione turistica, con complessivamente circa 3.010.000 arrivi di turisti in Israele nel corso dell’anno 2023. Il dato annuale rappresenta un aumento del 12,5% rispetto al 2022 (2,67 milioni di arrivi) e un calo di circa il 34% rispetto al 2019, anno record per Israele per il turismo incoming (4,5 milioni di turisti).

Prima dello scoppio della guerra il 7 ottobre, si stimava che circa 3,9 milioni di turisti avrebbero visitato Israele nel 2023. Questa ripresa prevista dopo la crisi causata dalla pandemia del Covid 19 sarebbe stata molto vicina alle cifre record del 2019, se non ci fosse stato nel 2023 un calo di  numero di arrivi di turisti da Cina, Russia e Ucraina per motivi esterni (guerra Russia-Ucraina e restrizioni al turismo in uscita dalla Cina).


Da gennaio fino allo scoppio della guerra si è registrato un aumento del 10% degli arrivi di turisti dagli USA, rispetto al periodo corrispondente dell’anno record 2019 – un nuovo record di arrivi turistici dagli USA.

Dopo la guerra, il numero di ingressi turistici in Israele è diminuito in modo significativo, con 180.000 arrivi nell’ultimo trimestre del 2023, contro le precedenti previsioni di circa 900.000.

I primi dieci paesi da cui ha avuto origine il turismo incoming (in base al numero di arrivi) sono stati: USA, Francia, Inghilterra, Russia, Germania, Italia, Romania, Polonia, Canada, Spagna.

Dall’Indagine sul Turismo Incoming, realizzata dal Ministero del Turismo dal gennaio 2023 fino allo scoppio della guerra, emergono i seguenti dati:

• il 30% dei turisti è venuto con un viaggio organizzato;

• Il 70% è venuto in modo indipendente (FIT);
• il 50% di tutti i turisti erano cristiani, il 24% ebrei (rispetto al 54% e al 26% rispettivamente nell’anno record israeliano del 2019);
• Il reddito stimato derivante dal turismo in entrata per il 2023 è di 4,85 miliardi di dollari (17,7 miliardi di NIS) rispetto ai 4,29 miliardi di dollari (15,65 miliardi di NIS) nel 2022;
• la durata media del soggiorno per ogni turista è stata di 8,3 giorni;
• Il 57% dei turisti in entrata visitavano Israele per la prima volta; Il 43% ha visitato Israele più di una volta;
• c’è stato un aumento in percentuale rispetto al 2022 per quei turisti che descrivono lo scopo della loro visita come turismo, visite turistiche, viaggi, tempo libero e svago;
• Si è registrata una diminuzione percentuale rispetto al 2022 per quei turisti che descrivono lo scopo della loro visita come pellegrinaggio.

  • • Limitatamente ai dati relativi allo scopo della visita (è possibile indicare più di un motivo)
    • ​Parenti e amici – 25%
    • Tour e visite turistiche – 37%
    • Pellegrinaggio – 21%
    • Tempo libero e attività ricreative – 26%
    • Affari – 11%
    • Altro – 5%


Limitatamente alle tipologie di alloggio in Israele scelte dai turisti:

  • Il 60% ha soggiornato in alberghi o villaggi turistici
  • Il 19% ha soggiornato presso parenti e amici
  • Il 13% ha soggiornato in affitti a breve termine
  • Il 3% ha soggiornato in ostelli
  • Il 3% ha soggiornato in ostelli cristiani
  • Il 2% ha soggiornato in altri alloggi


Siamo sempre in contatto con gli operatori a sempre al loro fianco. Insieme teniamo vivo il desiderio di ritornare in Israele non appena sarà possibile” ha dichiarato Kalanit Goren, direttrice dell’Ufficio Nazionale Israeliano del Turismo a Milano.

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