Il Touring Club Italiano assegna la Bandiera Arancione a Montopoli in Val d’Arno (PI)

Il Touring Club Italiano assegna la Bandiera Arancione a Montopoli in Val d’Arno (PI)

 

Consegna Bandiera Arancione a Montopoli

Un riconoscimento importante, che celebra un traguardo simbolico per l’iniziativa del Touring Club che porta così a 300 il numero delle località italiane certificate  per la loro eccellenza turistica e ambientale.

La Bandiera Arancione, la prima dedicata ai piccoli centri dell’entroterra italiano, è nata 27 anni fa per valorizzare il patrimonio materiale e immateriale custodito nei borghi delle aree interne con meno di 15.000 abitanti e incentivare lo sviluppo di un turismo autentico, sostenibile e di qualità in grado di rigenerare questi territori da un punto di vista economico, sociale e culturale.

 Situata tra Pisa e Firenze, immersa in un paesaggio collinare armonioso e integro, Montopoli in Val d’Arno è un borgo medievale dove storia, arte, architettura e gastronomia si intrecciano. La Bandiera Arancione è stata conferita a questo centro della Val d’Arno per la qualità dell’accoglienza turistica, l’efficienza dei servizi informativi, l’impegno nella valorizzazione dei prodotti tipici e delle manifestazioni locali, la vivacità del centro storico e la fruibilità del patrimonio culturale.

Con Montopoli in Val d’Arno salgono a 300 i borghi certificati Bandiera Arancione su oltre 3.600 candidature valutate in tutta Italia. Il marchio di qualità turistico-ambientale del Touring Club Italiano viene assegnato solo alle piccole località che soddisfano più di 250 rigorosi criteri di valutazione, dalla tutela del patrimonio storico-artistico alla sostenibilità ambientale, dall’accoglienza alla promozione delle eccellenze locali.

 “La Bandiera Arancione rappresenta un riconoscimento per le comunità locali che con impegno si prendono cura del patrimonio culturale, paesaggistico e delle tradizioni locali – afferma Isabella Andrighetti, Responsabile Certificazioni e Programmi Territoriali, Touring Club Italiano. È un premio per le imprese che hanno scelto di puntare sulla qualità come leva competitiva, per le realtà culturali e creative che animano e mantengono vivo il tessuto sociale dei borghi e per gli amministratori che affrontano le sfide del presente con visione, responsabilità e capacità di costruire futuro.”

 Le evidenze mostrano come il marchio inneschi un circolo virtuoso: crescita degli arrivi, in media +45% di arrivi turistici dall’anno di assegnazione del marchio, incremento dell’offerta ricettiva, circa l’83% dei Comuni ha aumentato il numero di strutture, in particolar modo extra-alberghiere e nuove opportunità per imprese e giovani, l’81% dei Comuni ha aperto uno o più esercizi commerciali dalla certificazione. La Bandiera Arancione contribuisce quindi a creare una sana economia locale, offre opportunità di occupazione e favorisce il presidio territoriale, contrastando lo spopolamento e l’abbandono dei borghi.

Ne sono testimonianza concreta, ad esempio, la giovane Cornelia che da Milano ha aperto una libreria-caffetteria a Macugnaga (VB), la consulta delle ragazze e dei ragazzi di Fontanellato (PR) che collabora con il Comune e la ludoteca e crea e gestisce eventi sul territorio per valorizzarlo al meglio o Claudia, che si è trasferita a Castelsaraceno (PZ) e propone laboratori mindfulness dedicati ai viaggiatori che attraversano la Basilicata e cercano occasioni di benessere e crescita personale.

 Inoltre, i dati dimostrano come il riconoscimento non solo premi le realtà più virtuose ma sia da stimolo al miglioramento continuo dei territori, circa il 70% dei Comuni al momento della periodica analisi di verifica ha registrato un punteggio migliore rispetto alla precedente analisi, a dimostrazione di un miglioramento del sistema della propria accoglienza ai visitatori e un impegno crescente nella tutela e valorizzazione del patrimonio storico-culturale, paesaggistico e ambientale.

Oggi – sottolinea Gian Domenico Auricchio, Presidente Touring Club Italiano – abbiamo 300 borghi Bandiera Arancione, distribuiti in tutte le regioni d’Italia che, come veri e propri laboratori di innovazione, possono rappresentare un modello di gestione e sviluppo del territorio che punta su fattori chiavi quali sostenibilità, qualità e identità”.

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