Al Museo della Musica Bologna un viaggio in 21 appuntamenti nella narrazione musicale di un racconto accessibile a tutti

Al Museo della Musica Bologna un viaggio in 21 appuntamenti nella narrazione musicale di un racconto accessibile a tutti


Da sabato 1 marzo all’8 giugno 2025, nella nuova edizione in programma,  il Museo della Musica propone 21 nuovi appuntamenti con alcuni dei migliori musicteller
 attualmente in circolazione, spaziando attraverso temi e territori musicali lontanissimi tra loro.

Il viaggio nelle narrazioni musicali inizia sabato 1 marzo con Voci aliene. Gli evirati cantori, tra corpo, identità negate e questioni di genere in musica di Egon Botteghi. Attraverso il suo particolare sguardo di uomo transessuale, attivista, studioso e cantante per diletto del repertorio barocco, l’autore fa emergere i punti di convergenza tra la fruizione della voce e dei corpi dei cantori con quelli delle persone transessuali del nostro tempo e riflette su alcune questioni di genere in musica.

Dopo la sinergia sperimentata lo scorso anno per la rassegna di concerti estivi (s)Nodi – festival di musiche inconsuete, il Museo della Musica e il Museo Civico Medievale del Settore Musei Civici Bologna rinnovano la collaborazione con due excursus nella vita musicale di Bologna tra IX e XIV secolo, che rientrano nel ciclo di conferenze Operazione Garisenda. Storie narrate, sognate e vissute e nell’ambito del progetto Via Manzoni Culturale.

Mercoledì 5 marzo, nel primo appuntamento, Stefano Albarello rievoca, con voce e strumenti a pizzico, Musica circa turrim. Arte e scienza della musica nella Bologna medievale, incontro-racconto-ascolto sulla vita musicale a Bologna tra IX e XIV secolo: un periodo vasto pieno di trasformazioni sociali e culturali che modificheranno questa città sia politicamente che culturalmente.

Mercoledì 16 aprile, nel secondo appuntamento di Sonar dall’alto la Torre nella tradizione simbolica e nella musica del MedioevoCentotrecento Ensemble racconta del rapporto tra la Musica e la Torre come simbolo di potere, superbia e presunzione, che per questo nelle narrazioni popolari è inevitabilmente destinata a crollare. Con letture di Paolo Mosconi e Jacopo Brigotti, scelte da Gloria Moretti.

Sabato 8 marzo
spazio a Fragorose, Storie di musiciste geniali, compositrici innovative, interpreti sublimi, per ripercorrere la musica del XX secolo attraverso le donne musiciste che ne sono state protagoniste attraverso le parole della dj, speaker e scrittrice Laura Gramuglia accompagnate dalla voce della cantautrice Myriam Belfiore.

Per il nuovo capitolo di Legature –
progetto realizzato in partnership con Sala della Musica, il percorso espositivo permanente dedicato alla storia della popular music di Bologna dagli anni Quaranta a oggi, allestito negli spazi al secondo piano della Biblioteca Salaborsa – il co-curatore della Sala della Musica Riccardo Negrelli tratteggia la storia musicale di alcune città dell’Emilia-Romagna: Ferrara (sabato 15 marzo), Ravenna (sabato 5 aprile), Forlì-Cesena (sabato 26 aprile), Rimini (sabato 3 maggio) e Porretta Terme (7 giugno, con la partecipazione di Graziano Uliani, fondatore di Porretta Soul Festival, e Groove City).

Venerdì 21 marzo, Stefano Zenni,
musicologo e storico del jazz, propone l’esperienza di ascolto Scratching the swing. Lo strano incontro del jazz con l’hip hop. A lungo si sono guardati in cagnesco: il jazz considerato musica borghese ed elitaria, l’hip hop una volgarità sottoproletaria. C’è voluto del tempo perché i due mondi trovassero il modo di parlarsi, grazie a produttori come J Dilla o musicisti come Herbie Hancock.

Sabato 29 marzo,
la ricerca etnografica sulla tradizione coreutico-musicale birmana è al centro di Danzare con gli spiriti. Il Nat hsaing la cerimonia per gli spiriti in Birmania, narrazione musicale di Lorenzo Chiarofonte, docente di Etnomusicologia all’Università di Bologna, arricchita dalla live performance di Htike Yadana (danza birmana). Il culto degli spiriti nat rappresenta una parte centrale della vita religiosa di molti birmani. I devoti si rivolgono agli spiriti per chiederne l’aiuto e i consigli, ottenendo così buona salute e ricchezza. Nel corso delle cerimonie nat pwe, gli spiriti vengono celebrati attraverso l’esecuzione di danze di possessione e di musiche dell’ensemble tradizionale birmano hsaing waing.

Domenica 30 marzo,
protagonista dell’incontro è il cantautore, produttore discografico e scrittore Tommaso Zanello, in arte Piotta. Sullo sfondo di una Roma elettrizzata, violenta, notturna, domestica, languida, Dal piombo al rap vita, musiche e mitologie di una generazione romana rievoca la scena musicale e politica della Capitale in parallelo al rapporto con il fratello maggiore Fabio, scrittore e sceneggiatore scomparso nel 2022. Due fratelli, due adolescenze diversissime: quella di Fabio nella Roma del terrorismo e degli omicidi politici degli anni ‘70 e quella più scanzonata di Tommaso, dieci anni più tardi, fra jam e dance hall nei centri sociali della città.

Si rimane nella musica della seconda metà del Novecento
con l’esperienza di ascolto a cura del giornalista, autore e conduttore radiofonico Paolo Redaelli Eretici The Doors, Velvet Underground, Frank Zappa e altre “deviazioni” della storia del rock in programma venerdì 4 aprile. L’anno di svolta è il 1967. L’America riprende il ruolo guida del rock che aveva perso a favore dell’Inghilterra dei Beatles con tre nomi che saranno fondamentali per cambiarne la storia. Tuttora ancora parecchio influenti. In quell’anno escono tre pietre miliari, gli esordi omonimi di The Doors e Velvet Underground e Absolutely Free di Frank Zappa. Sono dischi scioccanti rispetto alla musica che circola in quel periodo. Un’eresia.

Con Sindhen. Il canto femminile nell’isola di Giava sabato 12 aprile
la cantante ed etnomusicologa Ilaria Meloni, una delle più importanti interpreti e studiose della musica dell’estremo Oriente, ci porta alla scoperta del Sindhen, una pratica canora profondamente radicata nella cultura musicale dell’isola di Giava (Indonesia), eseguito all’interno delle orchestre gamelan, tipiche formazioni della tradizione indonesiana.

Già ospite della prima edizione della rassegna La musica che gira intorno, venerdì 9 maggio ritorna ospite il musicteller per (sua) definizione Federico Sacchi, che si può considerare il vero e proprio inventore di questo genere. Nel suo nuovo “documentario dal vivo” Africa is a state of mind. Un’esplorazione di Remain in Light dei Talking Heads Sacchi racconta un disco che rappresenta uno spartiacque nella storia della musica Pop. Una cattedrale di suono creata dai Talking Heads e dal produttore Brian Eno che fonde art rock, poliritmie africane, funk e avanguardia. Una giungla metropolitana dove corpo e cervello danzano al ritmo di un nevrotico voodoo suonato a Times Square.

Sabato 17 maggio
è la volta di Ernesto Marciante, cantante e divulgatore tra i più seguiti d’Italia con oltre 250.000 followers su Instagram. Nella presentazione La tela musicale. Quando la musica si tramuta in immagini condivide la propria “insana” passione per le scale musicali, argomento tradizionalmente ostico per i non addetti ai lavori che, grazie alle sue appassionanti spiegazioni ed esempi dal vivo, ci farà raggiungere inaspettate vette di consapevolezza musicale.

Domenica 18 maggio,
è in scena una narrazione corale Arrendersi o perire! Ottant’anni di Musica e Resistenza, la nuova produzione della Scuola Popolare di Musica Ivan Illich di Bologna scritta appositamente per La musica che gira intorno. Storia (quella macro e quella micro), musica e teatro si intrecciano per raccontare le vicende della Liberazione dal Nazifascismo attraverso la voce di Antonio “Toni” Giuriolo (interpretato da Filippo Plancher), uno dei protagonisti meno conosciuti della Resistenza italiana: è lui infatti l’io narrante che guida gli spettatori tra le montagne, le pianure e le città italiane di ottanta anni fa.

Nel segno della musica
come potente linguaggio politico è concepito anche Shoot myself a cop. Crazy blues: amore e rivoluzione nella canzone che cambiò la storia della musica. Nell’esperienza di ascolto con il musicista e giornalista Pio Rossi sabato 24 maggio si racconta come con Crazy Blues, il primo blues inciso nel 1920 da un’artista afroamericana, Mamie Smith, i sentimenti di una comunità segregata ed abusata e la sua fantasia di riscatto – se non di vendetta – furono messi in versi e musica per la prima volta.

Sono numerose le eccellenze che Bologna Città della Musica UNESCO
può vantare. A una di esse è dedicata la narrazione a due voci Fonoprint si racconta. 50 anni di storia della musica in città con Maurizio Biancani ed Enrico Capalbo, rispettivamente co-fondatore e sound engineer del celebre studio di registrazione Fonoprint. Bologna 1976: nasce Fonoprint in un momento in cui, nonostante il grande fermento musicale, la città non offriva uno studio di registrazione professionale. La nuova realtà assume da subito una propria identità sonora, diventando nel tempo luogo di riferimento artistico per alcuni dei maggiori cantautori: Zucchero registra qui il suo album Blue’s, Vasco Rossi Bollicine, Gianni Morandi il suo Varietà, Lucio Dalla Caruso, solo per citarne alcuni.

Sabato 31 maggio
il giornalista Francesco Locane propone l’esperienza di ascolto Rapsodica. La lunga storia delle rapsodie, da Liszt a Gershwin ai Queen. La rapsodia è una forma musicale affascinante, capace di attraversare epoche, stili e culture, rimanendo sempre un simbolo di libertà espressiva: a confronto la Rapsodia in Blue di George Gershwin (1924) che ha unito il jazz e la tradizione orchestrale e un brano come Bohemian Rhapsody dei Queen (1975), che ha rivoluzionato il rock fondendo ballata, opera lirica e sperimentazione.

Domenica 8 giugno,
l’appuntamento conclusivo della rassegna è l’incontro con la fotografa Silvia Lelli, in contrappunto alla mostra fotografica Lelli e Masotti MUSICHE, a cura della stessa Silvia Lelli con la collaborazione di Riccardo Negrelli, che sarà visibile nello spazio mostre del Museo della Musica dal 6 giugno al 7 settembre 2025. In Doppio clic Silvia Lelli (Ravenna, 1950) racconta la propria straordinaria carriera al fianco del compagno di arte e di vita Roberto Masotti (Ravenna, 1947 – Milano, 2022), durante la quale ha ritratto 50 anni di musica in tutte le sue manifestazioni (classica, opera, contemporanea, avanguardia, rock, jazz, ecc), danza e teatro e performing arts: da Leonard Bernstein a John Cage, da Pina Bausch a Merce Cunningham, e ancora Miles Davis, Keith Jarrett, Frank Zappa, Franco Battiato e molti altri. L’incontro prevede la proiezione del documentario di Roberta Pedrini Doppio clic – Lelli e Masotti (RSI, Svizzera, 2019, 56’).

La terza edizione della rassegna La musica che gira intorno è realizzata in collaborazione con Settore Musei Civici Bologna | Musei Civici d’Arte Antica, Festival Specialmente in BibliotecaBiblioteca del MulinoCentro di Documentazione “Flavia Madaschi” – Cassero LGBTQIA+ CenterCentotrecento EnsembleScuola Popolare di Musica Ivan IllichFonoprintPorretta Soul Festival e con il contributo di Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna.


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